Sessa Aurunca. Simone Capezzuto non è più capogruppo di “Liberi e Forti”, lo ha comunicato egli stesso nella mattinata di ieri al protocollo generale dell’Ente e, immediatamente dopo, alla stampa con un comunicato appositamente stilato. Il testo recita poco dei retroscena, salvo dare alcune indicazioni per il prossimo futuro in cui si prevede almeno un Consiglio comunale per l’inizio di Ottobre. Il testo diramato ieri recita: “In merito alle problematiche sollevate dall'allineamento del sottoscritto alle posizioni dei partiti all'opposizione e di questa amministrazione, ci tengo a ribadire la mia ferma adesione al gruppo Lliberi e Forti" ed il rispetto degli accordi che il gruppo ha sottoscritto con questa maggioranza. Anche se nello spirito democratico che anima questo movimento ho ritenuto necessario esprimere le mie perplessità riguardo ad un accordo con forze politiche non proprio coese e spesso incoerenti. Pertanto come uomo libero ritengo che su alcune problematiche cogenti il mio voto sarà scevro da qualsivoglia appartenenza”. Gli ultimi due periodi sono interessanti per capire la situazione politica di Sessa Aurunca. Il primo è una riflessione sullo stato di salute della coalizione, che, nonostante i rattoppi, non è omogenea nella propria formazione e potrebbe evidenziare forti problematiche di gestione della cosa pubblica per le troppe differenze prospettiche. Basti pensare alle fortissime tensioni maturate per la divisione dei compiti amministrativi in questi mesi, divisioni che hanno letteralmente paralizzato l’azione pubblica dell’Ente sessano. L’accordo ha posto rimedio alla sopravvivenza della gestione Di Meo, ma non tutti i mal di pancia potrebbero essere guariti d’incanto. Lo dimostrerebbe la volontà del Partito democratico di non parlare fino a congresso avvenuto, in modo da dare uno sfogo alle diatribe interne nella piattaforma congressuale. Lo dimostrerebbe anche la posizione critica assunta da Paparcone, uscito dal gruppo consiliare Pd ed autosospesosi dal partito per le differenze di vedute maturate. La seconda riflessione, fondamentale, è sul voto. Simone Capezzuto dichiara di ritenere “che su alcune problematiche cogenti il mio voto sarà scevro da qualsivoglia appartenenza”. Insomma, Capezzuto come Paparcone rifletterà di volta in volta su come votare in Consiglio comunale non concedendo una maggioranza stabile al sindaco Luciano Di Meo. Questo potrebbe provocare vistose bocciature della maggioranza così come il logoramento per la continua concertazione su qualsivoglia argomento da presentare alla pubblica Assise. Ultimi strascichi di crisi amministrativa? Preludio al lungo inverno pre-elettorale? Oppure sintomo di accordi non perfetti? Tutte domande a cui solamente la maggioranza, in special luogo i membri di “Liberi e Forti”, nei prossimi giorni potrà dare una risposta precisa.
Elio Romano