Venafro. Diritto alla vita, definizione del principio di “inizio vita”, attività di ricerca scientifica che causano la distruzione di embrioni umani. Su questi temi l’On. Aldo Patriciello ( nella foto) ha rivolto alla Commissione Europea un’interrogazione chiamando in causa l’Unione europea sui principi sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione, dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali.
“Sono ricorrenti – ha detto l’eurodeputato rivolgendosi alla Commissione – i tentativi di interpretare in modo restrittivo il diritto alla vita, omettendo di riconoscerlo all’essere umano concepito e non ancora nato”. Partendo da questa premessa il deputato europeo ha chiesto che la Commissione adotti “tutte le iniziative affinché nei trattati in corso di revisione si specifichi che tale diritto sia riconosciuto fin dal concepimento”. Ma l’iniziativa ha toccato un altro tema caldo nell’attuale dibattito politico nazionale: conciliare la necessità di far progredire la ricerca scientifica con i principi etici universalmente riconosciuti. Sul punto l’eurodeputato ha chiesto alla Commissione di “sospendere i finanziamenti del VII Programma Quadro per le attività di ricerca distruttive di embrioni umani”. Posizione, quest’ultima, condivisa dalla Commissione europea che ha affidato allo sloveno Janez Potočnik, commissario europeo per la Scienza e la Ricerca, la risposta all’interrogazione: “Per quanto riguarda il VII Programma Quadro – ha affermato il commissario Potočnik – la Commissione finanzierà solo progetti che seguono i principi etici elencati nel testo giuridico. Questi principi – ha specificato – escludono dal finanziamento della Commissione: attività di ricerca volte alla clonazione umana ai fini riproduttivi; attività di ricerca volte a modificare il patrimonio genetico degli esseri umani che potrebbero ereditare tali modifiche e attività di ricerca volte a creare embrioni umani soltanto ai fini di ricerca o per l’approvvigionamento di cellule staminali anche mediante il trasferimento di nuclei di cellule somatiche. Inoltre – ha aggiunto il commissario europeo – la Commissione non finanzierà proposte di progetti che comportano attività di ricerca che prevedono la distruzione di embrioni umani anche se ciò avviene per la produzione di cellule staminali”.
“Si tratta di un primo passo – ha commentato l’On. Patriciello – verso la definizione di regole e principi ai quali la ricerca scientifica dovrà ispirarsi affinché il cammino del progresso umano non rischi di sconfinare verso evoluzioni che si allontanino dalla indiscutibile esigenza di garantire un’efficace lotta contro malattie e rischi per l’umanità, potenziali e futuri”.
“Sono ricorrenti – ha detto l’eurodeputato rivolgendosi alla Commissione – i tentativi di interpretare in modo restrittivo il diritto alla vita, omettendo di riconoscerlo all’essere umano concepito e non ancora nato”. Partendo da questa premessa il deputato europeo ha chiesto che la Commissione adotti “tutte le iniziative affinché nei trattati in corso di revisione si specifichi che tale diritto sia riconosciuto fin dal concepimento”. Ma l’iniziativa ha toccato un altro tema caldo nell’attuale dibattito politico nazionale: conciliare la necessità di far progredire la ricerca scientifica con i principi etici universalmente riconosciuti. Sul punto l’eurodeputato ha chiesto alla Commissione di “sospendere i finanziamenti del VII Programma Quadro per le attività di ricerca distruttive di embrioni umani”. Posizione, quest’ultima, condivisa dalla Commissione europea che ha affidato allo sloveno Janez Potočnik, commissario europeo per la Scienza e la Ricerca, la risposta all’interrogazione: “Per quanto riguarda il VII Programma Quadro – ha affermato il commissario Potočnik – la Commissione finanzierà solo progetti che seguono i principi etici elencati nel testo giuridico. Questi principi – ha specificato – escludono dal finanziamento della Commissione: attività di ricerca volte alla clonazione umana ai fini riproduttivi; attività di ricerca volte a modificare il patrimonio genetico degli esseri umani che potrebbero ereditare tali modifiche e attività di ricerca volte a creare embrioni umani soltanto ai fini di ricerca o per l’approvvigionamento di cellule staminali anche mediante il trasferimento di nuclei di cellule somatiche. Inoltre – ha aggiunto il commissario europeo – la Commissione non finanzierà proposte di progetti che comportano attività di ricerca che prevedono la distruzione di embrioni umani anche se ciò avviene per la produzione di cellule staminali”.
“Si tratta di un primo passo – ha commentato l’On. Patriciello – verso la definizione di regole e principi ai quali la ricerca scientifica dovrà ispirarsi affinché il cammino del progresso umano non rischi di sconfinare verso evoluzioni che si allontanino dalla indiscutibile esigenza di garantire un’efficace lotta contro malattie e rischi per l’umanità, potenziali e futuri”.
C.S.