SESSA AURUNCA. Di Meo con le spalle al muro: cedere a tutti, dimettersi per proprio conto o essere defenestrato. In sintesi queste le opzioni politiche rimaste al primo cittadino di Sessa Aurunca, la cui azione governativa è parallizzata da oltre un anno per le continue crisi interne alla maggioranza. Non ha funzionato l'espediente della giunta tecnica prima, non ha funzionato l'appeasement tra le varie anime della coalizione (Partito democratico, indipendenti, Liberi e Forti e Partito socialista). Ora è un tutti contro tutti. Nel primo pomeriggio di ieri le informazioni volevano Di Meo dimissionario, notizia non confermata da numerosi protagonisti della scena pubblica compreso diversi sebbene abbia preso consistenza con il passare delle ore. I fatti sarebbero andati in maniera diversa. Il medico del San Rocco, Di Meo, ha ricevuto una delegazione di consiglieri afferenti al gruppo indipendente Liberi e Forti nella mattinata di ieri. Tra i consiglieri delegati dal gruppo erano presenti Massimo Cannellino e Rodolfo Grella: Oggetto dell'incontro il mancato azzeramento della giunta comunale con l'introduzione dei nuovi elementi, secondo gli accordi presi all'inizio del mese di Agosto per salvare l'esecutivo. Alla risposta del sindaco i componenti hanno affermato di ritenersi estranei da questo momento alle coalizione di maggioranza e di fare gruppo con la minoranza nella propria interezza. Una dichiarazione pesantissima, che se costituisce una sfida tra le parti potrebbe condurre l'intera popolazione di Sessa Aurunca ad elezioni anticipate. Liberi e Forti conta cinque consiglieri comunali più i sette della minoranza (a cui in precedenza si erano aggiunti Basilio Vernile, Bartolomeo Festa ed Emilio Pecunioso) ovvero la maggioranza numerica, abbastanza per bocciare il governo cittadino sui riequilibri di bilancio da approvare entro il mese di Settembre e abbastanza per raccogliere le firme necessarie alla sfiducia immediata del primo cittadino. Il sindaco Di Meo, dal canto suo, pare abbia risposto in tale maniera per via dell'assenza di Liberi e Forti all'ultima Assise, nonostante la fascia tricolore avesse sottoscritto un documento secondo il quale la nuova giunta sarebbe stata disponibile entro tre giorni dall'Assemblea, e che si sia preso qualche ora di tempo per riflettere nonché tentare l'ennesima ricompattazione del quadro. Già da questa mattina potrebbe essere presa una decisione, con alte probabilità che sia nefasta. Nel Partito democratico già nella giornata di ieri si respirava un aria critica, vogliosa di cambiamenti e di visibilità, e nella giornata odierna i dirigenti locali erano all'oscuro delle ultime evoluzioni politiche. Un aria di frustrazione si respira nelle loro dichiarazioni. ll Partito socialista, invece, pare faccia una riflessione più realista: Di Meo non avrebbe i numeri consiliari anche con il loro soccorso (otto consiglieri contro dodici) e, dunque, potrebbero decidere di non seguirlo nel saluto finale. Su un unica cosa concordano tutti: la decisione ci sarà entro poche ore.
Elio Romano