Alife. Adesso dirò qualcosa che non piacerà ma su cui dobbiamo riflettere un po’ tutti. Perché dobbiamo dare un euro a favore di chi raccoglie fondi per le popolazioni terremotate in Abruzzo?
La cosa migliore che noi tutti dobbiamo fare è di rifiutarci di partecipare a questa gara di solidarietà a favore delle popolazioni dell’Abruzzo colpite dal terremoto. La beneficenza non deve esistere: lo Stato deve fare tutto il necessario con i soldi delle nostre tasse. E sono tante. E in queste tasse ci sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la protezione civile. Se lo Stato li spende per far altro, come finanziare le missioni in Iraq o Afganistan, il problema non è nostro ma dello Stato e di tutti gli eccellenti evasori che il nostro Stato non scova mai. Con le nostre tasse sono stati pagati anche tutti quegli esperti della protezione civile che, fino a pochi giorni prima del terremoto, hanno rassicurato le popolazioni abruzzesi che erano tutti al sicuro, nonostante lo sciame sismico che durava da un mese e le scosse più forti degli ultimi giorni. Con le nostre tasse sono stati pagati anche tutti i politici che non hanno fatto nulla prima e che adesso vogliono cercare di rimediare all’irreparabile. Abbiamo già dato per il Belice, il Friuli, l’Irpinia, l’Umbria e San Giuliano. Adesso basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre come prima? Quante case, scuole, ospedali, edifici pubblici in Italia sono a norma? E quanti dirigenti, imprenditori, amministratori, politici sono ingrassati sulla nostra pelle, su quella dei nostri morti? Sì le vittime del terremoto in Abruzzo sono i nostri morti perché sono persone che come noi si sono dannate ogni giorno per costruire quello che hanno perso in pochi secondi e in numerosi anni di malgoverno centrale e locale. Noi tutti vogliamo solo uno Stato efficiente, dove non comandino i soliti furbi e sciacalli che trovano sempre il modo di sfruttare anche le tragedie. Ora, dobbiamo essere più vigili perché ci costringeranno a parlare solo di terremoto, ora nessuno potrà criticare il governo o la maggioranza o l’opposizione perché c’è il terremoto. Con il terremoto in Abruzzo vorranno giustificare tutto, anche nuove tasse. Esempio, su tutti il solito Santoro che ha dato informazioni non di regime dicendo alcune verità ed è stato subito attaccato da Berlusconi ed i suoi accoliti. Ma quello che ha detto Santoro lo dicono anche i fatti che sono evidenti a tutti. Basta leggere le testimonianze e gli sfoghi delle persone colpite dal terremoto che sono in rete e che la maggioranza dei cittadini italiani non leggeranno mai perché per lo Stato e per Berlusconi va tutto bene e tutto è stato ed è sotto controllo. Tornando all’efficienza dello Stato, basta evitare gli sprechi di risorse che sono numerosi e che sono sotto gli occhi di tutti. Anche i continui spostamenti di politici, Berlusconi compreso, nelle zone terremotate sono sprechi. Non si risolvono i problemi andando sul posto o riunendo il Consiglio dei Ministri nei luoghi delle tragedie. Ma, quando è possibile, evitandole.
La cosa migliore che noi tutti dobbiamo fare è di rifiutarci di partecipare a questa gara di solidarietà a favore delle popolazioni dell’Abruzzo colpite dal terremoto. La beneficenza non deve esistere: lo Stato deve fare tutto il necessario con i soldi delle nostre tasse. E sono tante. E in queste tasse ci sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la protezione civile. Se lo Stato li spende per far altro, come finanziare le missioni in Iraq o Afganistan, il problema non è nostro ma dello Stato e di tutti gli eccellenti evasori che il nostro Stato non scova mai. Con le nostre tasse sono stati pagati anche tutti quegli esperti della protezione civile che, fino a pochi giorni prima del terremoto, hanno rassicurato le popolazioni abruzzesi che erano tutti al sicuro, nonostante lo sciame sismico che durava da un mese e le scosse più forti degli ultimi giorni. Con le nostre tasse sono stati pagati anche tutti i politici che non hanno fatto nulla prima e che adesso vogliono cercare di rimediare all’irreparabile. Abbiamo già dato per il Belice, il Friuli, l’Irpinia, l’Umbria e San Giuliano. Adesso basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre come prima? Quante case, scuole, ospedali, edifici pubblici in Italia sono a norma? E quanti dirigenti, imprenditori, amministratori, politici sono ingrassati sulla nostra pelle, su quella dei nostri morti? Sì le vittime del terremoto in Abruzzo sono i nostri morti perché sono persone che come noi si sono dannate ogni giorno per costruire quello che hanno perso in pochi secondi e in numerosi anni di malgoverno centrale e locale. Noi tutti vogliamo solo uno Stato efficiente, dove non comandino i soliti furbi e sciacalli che trovano sempre il modo di sfruttare anche le tragedie. Ora, dobbiamo essere più vigili perché ci costringeranno a parlare solo di terremoto, ora nessuno potrà criticare il governo o la maggioranza o l’opposizione perché c’è il terremoto. Con il terremoto in Abruzzo vorranno giustificare tutto, anche nuove tasse. Esempio, su tutti il solito Santoro che ha dato informazioni non di regime dicendo alcune verità ed è stato subito attaccato da Berlusconi ed i suoi accoliti. Ma quello che ha detto Santoro lo dicono anche i fatti che sono evidenti a tutti. Basta leggere le testimonianze e gli sfoghi delle persone colpite dal terremoto che sono in rete e che la maggioranza dei cittadini italiani non leggeranno mai perché per lo Stato e per Berlusconi va tutto bene e tutto è stato ed è sotto controllo. Tornando all’efficienza dello Stato, basta evitare gli sprechi di risorse che sono numerosi e che sono sotto gli occhi di tutti. Anche i continui spostamenti di politici, Berlusconi compreso, nelle zone terremotate sono sprechi. Non si risolvono i problemi andando sul posto o riunendo il Consiglio dei Ministri nei luoghi delle tragedie. Ma, quando è possibile, evitandole.
Prof. Giacomo Venditti