Valle Agricola. Caos e sempre più caos per i trasporti pubblici nell’Alto casertano, specialmente in quei comuni come Valle Agricola, dove il trasporto pubblico è uno dei servizi più indispensabili per qualsiasi movimento.
Stiamo parlando di un malato terminale “ l’ACMS”, l’azienda casertana di mobilità e servizi, un consorzio con capofila l’Ente Provinciale e una quarantina dei comuni nella qualità di soci, che si tenta di salvare con una politica scellerata, prima negli anni precedenti, da parte della Regione Campania e ora proseguita dall’Amministrazione Provinciale negli ultimi anni. Quello che agli occhi dei cittadini, appare nei fatti e dalle notizie degli ultimi mesi, è che si vogliono garantire e salvaguardare soltanto i diritti del personale, ( noi diciamo ben vengano) e le poltrone dei cortigiani della politica. Nessuno e dico nessuno, dei nostri rappresentanti politici regionale e provinciale alza la voce per i carenti servizi , i diritti dei cittadini calpestati, la sicurezza degli autobus in circolazione, la mancanza di una normale programmazione, linee cancellate da mesi e anni, autobus fatiscenti e sporchi, studenti, impiegati, pensionati, casalinghe lasciati in mezzo alla strada come se fosse tutto normale, adesso siamo arrivati al limite della sopportazione. Appena la settimana scorsa, ha commentato l’Assessore Lorenzo Pezzullo,nella conferenza di commiato da presidente, Sandro De Franciscis confessava che nelle tante cose buone svolte durante la legislatura, con rammarico doveva includere la delusione di non essere riuscito a risolvere l’annoso problema del trasporto pubblico. “Da studente – confessava – vivevo di autostop tra Tuoro,Caserta e Napoli per la precarietà del servizio pubblico ed oggi la situazione non è cambiata”. Stiamo parlando degli anni 1970/1980. “Tre settimane di tempo per salvare l’ACMS” intitolava un noto quotidiano della Regione, con i suoi 550 dipendenti, il patrimonio netto negativo sfiora ormai i 35 milioni d' euro, un bilancio che vede annualmente il preventivo in larghissimo attivo e il consuntivo in abissale passivo. I debiti complessivi arrivano invece alla catastrofica cifra di circa 59 milioni d’euro, questa Azienda è un passo o meglio ad una fermata dal baratro del fallimento. Fino adesso, come Amministrazione Comunale, abbiamo cercato di capire,di comprendere,di prendere anche decisioni onerose per il nostro bilancio, cercando di arrecare meno danno possibile ai nostri concittadini, con la speranza che la soluzione fosse stata più breve possibile , purtroppo, siamo arrivati ad una conclusione , che noi tutti cittadini e Amministrazione dobbiamo farci sentire con un'altra voce e altri modi. Consci, che, il nostro sfogo non procurerà nessun effetto ai nostri politici della Provincia, ma una domanda gliela vogliamo fare ugualmente, siamo anche noi cittadini di questa Provincia? O pensate che siamo cittadini solo, quando vi fa comodo?. Non abbiamo chiesto e non pretendiamo la luna, desideriamo, soltanto vivere in un paese normale, dove almeno i servizi essenziali sono uguali per tutti i cittadini della Provincia, chiediamo molto? Siamo esigenti?, la gara europea, gli autobus nuovi dalla Regione, la fornitura dei pezzi di montaggio per gli autobus da mesi nell’officina, tutto fallito, una bella presa in giro. Poco tempo fa, su iniziativa del Sindaco Fernando Pezza (nella foto) , si sono riuniti presso la sede della Comunità Montana del Matese , quasi tutti i sindaci del comprensorio matesino, dico quasi , perché per alcuni , il problema non era così importante e urgente, tanto da non presentarsi a nessuna riunione. I Sindaci presenti hanno affrontato tutta la problematica , assumendo una iniziativa forte diffidando la Provincia a prendere posizione contro lo sfascio del servizio trasporti. Facendo notare che tale situazione penalizza non poco i comuni del comprensorio matesino, ed in particolare l’Alto casertano, (Valle Agricola, Gallo Matese con Valle Lunga,Letino ) per i pochi collegamenti con i vari centri di Napoli, Caserta, Piedimonte Matese , Alife, Venafro e Isernia, dove rappresentano l’unica possibilità per poter assicurare alla locale popolazione un sempre minimo, ma indispensabile collegamento con i comuni ove esistono istituti scolastici , uffici pubblici e strutture ospedaliere. Dalla Provincia nessuna risposta concreta, solo promesse e soltanto promesse non mantenute, come l’arrivo degli autobus nuovi dalla Regione. Noi pensavamo che con la politica quella vera, conclude Pezzullo,quella che appassiona, quella che si interessa dei problemi reali dei cittadini, non per come appare o si tenta di presentare, ma per l’idee i contenuti concreti, la passione civile, i valori che esprime, si poteva giungere ad una soluzione positiva per tutti noi. Dove il popolo , anche nelle piazze con tutti i suoi problemi si ascolta davvero senza farne solo uno strumento di semplice raccolta di consenso. Dove l’ascolto serve a comprendere i reali bisogni , le istanze, le sofferenze, i problemi, per arrivare attraverso la propria politica ad un progetto di società che abbia sempre come obiettivo il più ampio e diffuso interesse generale. Questa è la politica che preferiamo, quella che ascolta e che però sa farsi interprete dei reali bisogni della gente. E’ su questi principi che abbiamo dato il nostro forte consenso a questa Amministrazione Provinciale e ancora fiduciosi e speranzosi di quello che può accadere in seguito, non vogliamo pensare che forse era solo una mera illusione.
Pietro Rossi
Stiamo parlando di un malato terminale “ l’ACMS”, l’azienda casertana di mobilità e servizi, un consorzio con capofila l’Ente Provinciale e una quarantina dei comuni nella qualità di soci, che si tenta di salvare con una politica scellerata, prima negli anni precedenti, da parte della Regione Campania e ora proseguita dall’Amministrazione Provinciale negli ultimi anni. Quello che agli occhi dei cittadini, appare nei fatti e dalle notizie degli ultimi mesi, è che si vogliono garantire e salvaguardare soltanto i diritti del personale, ( noi diciamo ben vengano) e le poltrone dei cortigiani della politica. Nessuno e dico nessuno, dei nostri rappresentanti politici regionale e provinciale alza la voce per i carenti servizi , i diritti dei cittadini calpestati, la sicurezza degli autobus in circolazione, la mancanza di una normale programmazione, linee cancellate da mesi e anni, autobus fatiscenti e sporchi, studenti, impiegati, pensionati, casalinghe lasciati in mezzo alla strada come se fosse tutto normale, adesso siamo arrivati al limite della sopportazione. Appena la settimana scorsa, ha commentato l’Assessore Lorenzo Pezzullo,nella conferenza di commiato da presidente, Sandro De Franciscis confessava che nelle tante cose buone svolte durante la legislatura, con rammarico doveva includere la delusione di non essere riuscito a risolvere l’annoso problema del trasporto pubblico. “Da studente – confessava – vivevo di autostop tra Tuoro,Caserta e Napoli per la precarietà del servizio pubblico ed oggi la situazione non è cambiata”. Stiamo parlando degli anni 1970/1980. “Tre settimane di tempo per salvare l’ACMS” intitolava un noto quotidiano della Regione, con i suoi 550 dipendenti, il patrimonio netto negativo sfiora ormai i 35 milioni d' euro, un bilancio che vede annualmente il preventivo in larghissimo attivo e il consuntivo in abissale passivo. I debiti complessivi arrivano invece alla catastrofica cifra di circa 59 milioni d’euro, questa Azienda è un passo o meglio ad una fermata dal baratro del fallimento. Fino adesso, come Amministrazione Comunale, abbiamo cercato di capire,di comprendere,di prendere anche decisioni onerose per il nostro bilancio, cercando di arrecare meno danno possibile ai nostri concittadini, con la speranza che la soluzione fosse stata più breve possibile , purtroppo, siamo arrivati ad una conclusione , che noi tutti cittadini e Amministrazione dobbiamo farci sentire con un'altra voce e altri modi. Consci, che, il nostro sfogo non procurerà nessun effetto ai nostri politici della Provincia, ma una domanda gliela vogliamo fare ugualmente, siamo anche noi cittadini di questa Provincia? O pensate che siamo cittadini solo, quando vi fa comodo?. Non abbiamo chiesto e non pretendiamo la luna, desideriamo, soltanto vivere in un paese normale, dove almeno i servizi essenziali sono uguali per tutti i cittadini della Provincia, chiediamo molto? Siamo esigenti?, la gara europea, gli autobus nuovi dalla Regione, la fornitura dei pezzi di montaggio per gli autobus da mesi nell’officina, tutto fallito, una bella presa in giro. Poco tempo fa, su iniziativa del Sindaco Fernando Pezza (nella foto) , si sono riuniti presso la sede della Comunità Montana del Matese , quasi tutti i sindaci del comprensorio matesino, dico quasi , perché per alcuni , il problema non era così importante e urgente, tanto da non presentarsi a nessuna riunione. I Sindaci presenti hanno affrontato tutta la problematica , assumendo una iniziativa forte diffidando la Provincia a prendere posizione contro lo sfascio del servizio trasporti. Facendo notare che tale situazione penalizza non poco i comuni del comprensorio matesino, ed in particolare l’Alto casertano, (Valle Agricola, Gallo Matese con Valle Lunga,Letino ) per i pochi collegamenti con i vari centri di Napoli, Caserta, Piedimonte Matese , Alife, Venafro e Isernia, dove rappresentano l’unica possibilità per poter assicurare alla locale popolazione un sempre minimo, ma indispensabile collegamento con i comuni ove esistono istituti scolastici , uffici pubblici e strutture ospedaliere. Dalla Provincia nessuna risposta concreta, solo promesse e soltanto promesse non mantenute, come l’arrivo degli autobus nuovi dalla Regione. Noi pensavamo che con la politica quella vera, conclude Pezzullo,quella che appassiona, quella che si interessa dei problemi reali dei cittadini, non per come appare o si tenta di presentare, ma per l’idee i contenuti concreti, la passione civile, i valori che esprime, si poteva giungere ad una soluzione positiva per tutti noi. Dove il popolo , anche nelle piazze con tutti i suoi problemi si ascolta davvero senza farne solo uno strumento di semplice raccolta di consenso. Dove l’ascolto serve a comprendere i reali bisogni , le istanze, le sofferenze, i problemi, per arrivare attraverso la propria politica ad un progetto di società che abbia sempre come obiettivo il più ampio e diffuso interesse generale. Questa è la politica che preferiamo, quella che ascolta e che però sa farsi interprete dei reali bisogni della gente. E’ su questi principi che abbiamo dato il nostro forte consenso a questa Amministrazione Provinciale e ancora fiduciosi e speranzosi di quello che può accadere in seguito, non vogliamo pensare che forse era solo una mera illusione.
Pietro Rossi