Piedimonte Matese. E’ del tutto inaccettabile che si apra, in questi giorni, una polemica sulle celebrazioni del giorno 10 febbraio in ricordo degli eccidi delle Foibe compiuti ai danni di migliaia di cittadini italiani.
La parte politica che chiede con insistenza il “rispetto della legge”, è la stessa che sta cercando di equiparare, attraverso il disegno di legge 1360, i repubblichini che combattevano al fianco delle truppe nazi-fasciste con i partigiani comunisti,socialisti, liberali e democristiani che sacrificando le loro vite fecero del nostro Paese uno Stato democratico, liberandolo dal fascismo e ridando dignità ad un’ Italia spezzata ed umiliata dalla folle guerra nel quale quello stesso regime infame l’aveva precipitata.
Non è possibile che questi signori si permettano di dare lezioni di storia, in particolare in questi giorni in cui assistiamo ad uno scontro senza precedenti tra il potere esecutivo ed il nostro Capo dello Stato.
Non è accettabile che costoro pretendano di dare lezioni di democrazia, quando la stessa parte politica dimostra il disprezzo verso la nostra Costituzione Repubblicana figlia della Resistenza e dell’Italia liberata e la più totale mancanza di accettazione delle più elementari norme che sono alla base di uno Stato di diritto.
Invece che essere basiti e costernati come affermano di essere, dovrebbero vergognarsi per il comportamento del loro amato premier, che con un colpo di mano senza precedenti, sapientemente studiato a tavolino, sta cercando di capovolgere gli effetti di una sentenza sancita dalla Corte di Cassazione, calpestando la Carta Costituzionale e speculando sulle sorti di una povera donna ridotta in stato vegetativo e sullo strazio dei suoi familiari.
Oggi è più che mai è necessario che tutte le sensibilità democratiche si alzino a difesa di quei valori alla base dei quali fu concepita la nostra Costituzione, contrastando in maniera decisa la deriva autoritaria fascio-clericale degna di un regime retto dagli Ayatollah verso cui ci sta trascinando questo Governo.
La parte politica che chiede con insistenza il “rispetto della legge”, è la stessa che sta cercando di equiparare, attraverso il disegno di legge 1360, i repubblichini che combattevano al fianco delle truppe nazi-fasciste con i partigiani comunisti,socialisti, liberali e democristiani che sacrificando le loro vite fecero del nostro Paese uno Stato democratico, liberandolo dal fascismo e ridando dignità ad un’ Italia spezzata ed umiliata dalla folle guerra nel quale quello stesso regime infame l’aveva precipitata.
Non è possibile che questi signori si permettano di dare lezioni di storia, in particolare in questi giorni in cui assistiamo ad uno scontro senza precedenti tra il potere esecutivo ed il nostro Capo dello Stato.
Non è accettabile che costoro pretendano di dare lezioni di democrazia, quando la stessa parte politica dimostra il disprezzo verso la nostra Costituzione Repubblicana figlia della Resistenza e dell’Italia liberata e la più totale mancanza di accettazione delle più elementari norme che sono alla base di uno Stato di diritto.
Invece che essere basiti e costernati come affermano di essere, dovrebbero vergognarsi per il comportamento del loro amato premier, che con un colpo di mano senza precedenti, sapientemente studiato a tavolino, sta cercando di capovolgere gli effetti di una sentenza sancita dalla Corte di Cassazione, calpestando la Carta Costituzionale e speculando sulle sorti di una povera donna ridotta in stato vegetativo e sullo strazio dei suoi familiari.
Oggi è più che mai è necessario che tutte le sensibilità democratiche si alzino a difesa di quei valori alla base dei quali fu concepita la nostra Costituzione, contrastando in maniera decisa la deriva autoritaria fascio-clericale degna di un regime retto dagli Ayatollah verso cui ci sta trascinando questo Governo.
Fonte: comunicato stampa PRC Piedimonte Matese