Piedimonte Matese. È stata più che una semplice inaugurazione quella tenutasi ieri mattina nella Casa Comunale del capoluogo matesino, e, poco prima, presso le nuove strutture di via Madonna delle Grazie con il simbolico taglio del nastro tricolore. Il Parco Archeologico di Monte Cila, primo dei Progetti Integrati Territoriali (Pit) ammessi a finanziamento per Piedimonte Matese nell'ambito dei POR 2000-2006 (di cui fanno parte anche i lavori svolti negli ex-conventi di S. Domenico e dei Celestini) è stato ufficialmente presentato alla cittadinanza con sentita partecipazione dell'amministrazione comunale, tutta presente per l'occasione, che questo progetto l'ha sostenuto e supportato con tenacia fino al suo compimento, quale ottima chance per aprire le porte ad una crescita del territorio, nonché come avvenimento di grande rilevanza sul piano storico-culturale. Un impegno preso e portato a termine con orgoglio e soddisfazione «per restituire a Piedimonte il patrimonio che le appartiene, ma anche per far emergere un'occasione di sviluppo economico e socio-culturale per la città», ha sostenuto il sindaco avv. Vincenzo Cappello in apertura dell'inaugurazione, mettendo in luce la grande portata dell'evento. Cuore del progetto è stata la valorizzazione e la tutela delle mura ciclopiche che per ben sette chilometri corrono lungo i fianchi del monte, anche nella sua parte posteriore, resti dell'imponente sistema difensivo dei popoli sanniti, e segno quindi dei loro antichi insediamenti lungo le pendici e sulla sommità dell'altura. L'area e le pietre millenarie sono state ripulite dalla vegetazione, ed è stato realizzato un sentiero con staccionata, sul vecchio viottolo pre-esistente che serpeggiava tra le mura, assieme ad un anfiteatro, in cui sarà possibile organizzare spettacoli, concerti ed altri eventi culturali all'aperto, una casa di accoglienza per i visitatori del Parco e un'elegante piazzola con un parcheggio veicolare. «Gli scavi archeologici sono stati implementati rispetto al progetto originario, visti i notevoli reperti che il Monte Cila ci ha già restituito in passato» ha specificato l'assessore all'urbanistica, e delegato ai Pit, Attilio Costarella, riferendosi in particolare al “Corridore del Cila”, un'affascinante statuetta in bronzo divenuta parte del logo del parco archeologico. Tutti gli ospiti che hanno preso la parola si sono mostrati unanimi nel guardare a questo progetto come ad «un grande traguardo raggiunto dalla città di Piedimonte Matese», sottolineando la necessità di gesti progettuali concreti. Molte personalità hanno infatti preso parte all'inaugurazione, in rappresentanza delle autorità militari, civili e religiose, tra cui, oltre al sindaco Cappello e a Costarella, i consiglieri provinciali Enzo Di Franco e Dario Puorto, Fabrizio Pepe presidente della Comunità Montana del Matese, l'assessore provinciale Renato Ricca, i sindaci di Raviscanina e San Potito Ermanno Masiello e Angelo Conte l'ing. Livio Di Buccio, uno dei redattori del progetto del parco e l'assessore provinciale Massimiliano Rendina. Per l'occasione l'amministrazione comunale ha anche predisposto un annullo filatelico commemorativo dell'evento.
Pietro Rossi
Pietro Rossi