Sessa Aurunca. Si è tenuta ieri mattina, presso la "Sala Dei Quadri" di Sessa Aurunca, una conferenza sull'energia rinnovabile e sul nucleare. Hanno partecipato alla discussione il Prof. Mattioli, professore di Fisica all'università "La Sapienza" di Roma, l'assessore alle attività produttive della provincia di Caserta, dott.Franco Capobianco (nella foto), il Sindaco di Sessa Aurunca, Luciano Di Meo, diversi esperti e membri di Legambiente. Il tema è stato incentrato principalmente su due temi : il nucleare (la vicina centrale nucleare, e la recente decisione di riaprire le nucleari del ministro Scajola, ndr)e il possibile utilizzo del fotovoltaico e del solare termico per le strutture comunali. Sono state illustrate poi diverse soluzioni innovative, quali l'introduzione da parte di un comune nel salernitano di luci LED per l'illuminazione pubblica, che consumerebbe forse la decima parte dell'energia utilizzata oggi dalle nostre lampade, il "Teleriscaldamento", attraverso il quale l'acqua viene scaldata in una centrale cittadina e trasportata in tutti gli angoli della città, con una conseguente riduzione delle emissioni dannose per l'ambiente, e il fotovoltaico sottoforma di "vernice", che può essere "spalmata" dove si vuole: anche se può sembrare un'idea alquanto futuristica, sembra sia già stata attuata. E' stato poi mostrato come sia possibile integrare i pannelli fotovoltaici e per il solare termico nelle proprie abitazioni senza avere degli effetti antiestetici: diverse sono le soluzioni, che vanno dai serbatoi fissati sottotetto ai pannelli colorati a scelta. Il Prof.Mattioli ha poi "scosso" la platea, discutendo sul Perchè il nucleare a scissione sia ormai qualcosa di "obsoleto". Le motivazioni sono la scarsità e la non rinnovabilità dell'uranio usato, come per i combustibili fossili, e quindi il costo per KW/h salirebbe rapidamente, portando a problemi economici nazionali e internazionali, il non facile stoccaggio per la materia radioattiva utilizzata, la sicurezza sempre al 99,9% degli impianti e la grande quantità d'acqua richiesta per centrali dell'ultima generazione. Infine, si è detto che è stata aperta un'inchiesta epidemiologica sul territorio della centrale nucleare del Garigliano, per verificare se ci siano connessioni tra l'incidenza di tumori nella zona dell'alto casertano, e l'impianto sul territorio Sessano.
Fonte: 3elementi.it
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