Pieidmonte Matese. La provincia di Caserta ottiene il marchio igp (identificazione geografia protetta) per il vitellone bianco dell’Appennino Centrale. Saranno cinquantaquattro i comuni – gran parte di essi nell’Alto Casertano - che potranno fregiarsi del marchio per valorizzare e promuovere i loro vitelli. Il risultato, raggiunto soprattutto grazie all’impegno dell’assessore all’agricoltura Domenico Dell’Aquila, amplia il patrimonio di eccellenze di cui il territorio di Terra di Lavoro puàò già vantarsi. Il risultato è arrivato al termine dell’audizione pubblica tenutasi a Perugia, in cui è stata approvata la proposta di modifica dell’area geografica (articolo 2 del disciplinare), che comprenderà dunque ben cinquantaquattro comuni di Terra di Lavoro. Il vitellone bianco sarà pertanto prodotto tipico anche sul territorio casertano. L’iniziativa è stata promossa dal Consorzio di Tutela ed è stata sostenuta dalla Provincia di Caserta, attraverso il lavoro del vicepresidente e assessore alle Politiche agricole, Mimmo Dell’Aquila (nella foto): “Cogliamo oggi – commenta Dell’Aquila – il frutto di un’azione di lobbying portata avanti dal nostro Ente, insieme con Regione Campania, Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Arac. Queste carni pregiate – aggiunge – potranno essere commercializzate e valorizzate come tipicità della nostra provincia e la nuova Igp va ad aggiungersi alle tante altre produzioni d’eccellenza che può vantare Terra di Lavoro. Si tratta di un’ulteriore occasione di sviluppo e di promozione del made in Caserta”. Il nuovo disciplinare sarà definitivamente approvato in tempi brevi dal ministero dell’Agricoltura, dopo la valutazione delle osservazioni tecniche relative alla tipologia di alimentazione da utilizzare. L’indicazione geografica protetta indica un marchio di origine che viene attribuito a quei prodotti agricoli e alimentari per i quali una determinata qualità, la reputazione o un'altra caratteristica dipende dall'origine geografica, e la cui produzione, trasformazione e/o elaborazione avviene in un'area geografica determinata. Per ottenere la IGP quindi, almeno una fase del processo produttivo deve avvenire in una particolare area. Chi produce IGP deve attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione, e il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo.
Fonte:gazzetta di caserta