COMUNICATO STAMPA
Il recente Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112 del Governo Berlusconi- convertito in Legge 6 agosto 2008, n. 133, all’art 23bis, nella parte relativa alle liberalizzazioni in tema di servizi pubblici locali a rilevanza economica, ha di fatto reso possibile una generale privatizzazione da parte degli enti locali, ed in particolare dei comuni, di tutti i servizi pubblici, compreso quelli relativi alla gestione idrica. Il rischio diretto è evidentemente quello di una privatizzazione generalizzata dell’acqua, attraverso l’affidamento a società private, che quindi sono soggette all’economia di mercato ed alla logica del profitto, con tutte le conseguenze del caso in materia di liberalizzazione delle tariffe e dei rischi delle crisi d’impresa. Tale provvedimento sarebbe passato quasi inosservato se Padre Alex Zanotelli, che da anni si batte per il “diritto all’acqua”, non avesse lanciato l’allarme. L’Italia, soprattutto in alcune regioni del sud, è un paese a risorse idriche limitate ed una generale liberalizzazione in materia ci sembra a dir poco assurda, tenuto conto che sono evidenti i rischi inerenti alla compromissione di un sacrosanto diritto della persona, quale quello all’acqua. Il principio regolatore della materia, dovrebbe, infatti, partire da un presupposto imprescindibile: “l’acqua è un bene di tutti”. Ma come fonte esauribile ed in esaurimento, la sua erogazione deve essere governata, e la soluzione di affidarne la gestione all’economia di mercato ci sembra un rimedio a dir poco sbagliato. IDV di Piedimonte Matese s’impegnerà presso i vertici nazionali del partito affinchè sia presentata una proposta di legge che vieti l’affidamento dei servizi idrici locali a società private.
Fonte: Comunicato Stampa IDV di PIEDIMONTE MATESE