28 agosto 2008

L’OSTEOPATIA AL SERVIZIO DELLO SPORT. SPECIALE OLIMPIADI.


Piedimonte Matese. I giochi olimpici sono appena terminati, e dopo sedici giorni intensi le nazioni effettuano la conta delle medaglie orgogliosamente e tenacemente conquistate dai loro campioni, l’italia ritorna in patria con ben 28 medaglie, chiudendo al nono posto. Abbiamo visto affermarsi nuovi giovani campioni, campioni affermati vanificarsi, e una nazione (la Cina) aprirsi al mondo, accogliendo i visitatori in uno scenario incantevole e perfetto su tutti i versanti. Gli eroi veri di questa edizione Olimpica gli atleti, possono finalmente far riposare la loro prestigiosa macchina fisica, stremata da intensi programmi di allenamento, che mirano ad ottenere la forma fisica migliore per le gare olimpiche attese da quattro anni. Oltre al meritato riposo purtroppo si fa anche il bilancio su gli eventuali danni che la machina atleta può aver subito per raggiungere l’obiettivo olimpico. Ogni atleta, selezionato e preparato per lo sport professionistico ha ricevuto un dono naturale e una predisposizione specifica, che va modellata, stimolata e potenziata. Per raggiungere prestazioni di alto livello si utilizza l’allenamento, dove l’atleta effettua gestualità tecniche ben precise e ripetitive, che possono dar effetto a macrotraumi e microtraumi rallentando la potenzialità naturale dell’atleta. L’osteopatia, è utilizzata in ambito preventivo curativo in particolare nelle patologie dell’apparato locomotore. E’ da anni ormai risaputo che grandi campioni del mondo dello sport si affidano alle mani dell’osteopata per la gestione naturale delle doti fisiche, dal recupero rapido da infortuni, per la gestione del capitale salute. L’osteopatia in ambito sportivo analizza struttura, biochimica e psiche, valutando il quadro posturale globale, il sistema stomatognatico, l’appoggio podalico, le disfunzioni osteopatiche (restrizioni di mobilità articolare) e la funzione di ogni singolo muscolo con i test di K.A. (Kinesiolgia Applicata). La diagnosi evidenzierà eventuali disfunzioni che possono facilitare o instaurare l‘infortunio in modo ripetitivo o recidivante, e rallentare la prestazione sportiva, lo studio della gestualità sportiva specifica dell’atleta e del tipo di sport praticato, deve essere effettuata sul campo e integrata nella diagnosi di base. La diagnosi osteopatica effettuata individua gli eventuali punti critici anatomici della macchina atleta sul sistema neuro-muscolo-scheletrico, e codifica i dati in cartella clinica, la codifica permetterà di impostare una terapia curativa e preventiva a intervalli cadenziati, concordati con lo staff sanitario dello sportivo. L’osteopatia si evidenzia in una disciplina naturale come mezzo di lettura del funzionamento della macchina atleta per evidenziare le disfunzioni muscolo articolari prima che arrivi il trauma. La chiave di lettura preventiva deve essere vista come elemento che evita l’infortunio, gestisce il capitale salute dell’atleta, mantenga longeva la carriera agonistica dell’atleta, senza dover per forza obbedire al detto “ il gioco vale la candela” ricordando che lo sport deve essere innanzitutto salute. Auguro a tutti gli olimpionici e lo staff sanitario un meritato riposo, congratulandomi per le capacità sportive, umane e agonistiche profuse nel corso dei sedici giorni olimpici di Pechino 2008, arrivederci a Londra 2012.

Dr. Claudio Civitillo
Osteopata