BAIA E LATINA - “Dallo scorso mese di novembre, abbiamo presentato
oltre 30 interrogazioni sull’attività amministrativa del Comune, ma finora non
abbiamo ricevuto alcuna risposta nonostante precise indicazioni sui tempi
previsti dallo Statuto comunale e dal regolamento per il funzionamento del Consiglio
comunale, che prevedono espressamente che le interrogazioni, le interpellanze e
le mozioni debbano essere discusse nella prima seduta consiliare, da tenersi
entro 30 giorni dalla loro presentazione. La risposta alle interrogazioni va
data nel termine massimo di 30 giorni dalla data di acquisizione della
richiesta al protocollo dell’Ente. E meno male che il nuovo Regolamento sul
civico consesso è stato voluto e approvato dall’attuale maggioranza”. A denunciare
una situazione ormai non più sostenibile è il capogruppo di Uniti per Baia e
Latina, Michele Santoro (nella foto), che, intervenendo in aula la scorsa settimana con
all’ordine del giorno la discussione di solo alcune interpellanze della
minoranza, ha puntato l’indice contro l’atteggiamento riottoso sin qui tenuto
dall’amministrazione del sindaco Giuseppe Di Cerbo verso le azioni di vigilanza
e controllo dell’opposizione. “Nonostante precise disposizioni statutari e
regolamentari, come al solito, sono scaduti abbondantemente i termini stabiliti
per la convocazione del Consiglio, che, quando pure avviene, si tiene con
enormi ritardi, venendo meno a qualsiasi regola democratica. Questo
atteggiamento di dispregio di precise norme che regolano la vita democratica
delle Istituzioni dimostra, ancora una volta, solo la poca correttezza e
rispetto di regole democratiche che la maggioranza si è data con l’approvazione
del Regolamento per il funzionamento del Consiglio nel settembre 2016. Analogo
comportamento, purtroppo nostro malgrado, dobbiamo evidenziarlo per il rilascio
di copie di documenti che pure vengono rilasciati all’incirca dopo 30 giorni
dalla richiesta. Anche se ultimamente alcuni atti non sono stati mai rilasciati
o, cosa ancora più grave per una istituzione, viene risposto che gli atti
richiesti non vengono trovati in archivio”, fa anche rilevare il candidato
sindaco. “L’attività amministrativa di un gruppo politico,
per norma democratica, deve essere di esempio per l’intera comunità
amministrata e modello di comportamento democratico verso le giovani
generazioni. Invece i vostri atteggiamenti, e comportamenti poco corretti, non
rappresentano certamente un esempio di correttezza e rispetto verso le
Istituzioni. Chi amministra è tenuto ad essere da esempio, verso i propri
amministrati e di conseguenza più di altri è tenuto al rispetto di regole che
stranamente sono state volute, condivise ed approvate da voi stessi. La vita
democratica fonda le proprie radici, e ragioni, nel rispetto di regole uguali
per tutti e che tutti devono rispettare. In caso contrario non esiste un
rapporto democratico ma ben altro: questo è quello che voi rappresentate”, conclude
Santoro.
Pietro Rossi