Cancello
ed Arnone (Redazione) – E’ iniziato benissimo l’anno culturale
2018/2019 – dice Matilde Maisto –
coordinatrice del gruppo di Letteratitudini. Innanzitutto abbiamo piacevolmente
registrato l’ingresso di nuovi soci, tra cui l’assessore alla cultura del
comune di Cancello ed Arnone Annamaria Di Puorto, Melania Di Benedetto, Luigi
Chierchia, Maddalena Della Valle e Renzo Iorio.
Ovviamente il loro ingresso è stato salutato con un grande applauso di
benvenuto e ci auguriamo che la loro permanenza nel gruppo possa essere
duratura e piacevole. Il tema della serata era riferito al “Viaggio”. Un tema
amato dai poeti fin dall’antichità ed infatti ben 2 poemi come l’Odissea e
l’Eneide sono dedicati al viaggio, ed in letteratura più recente, Il Milione di
Marco Polo. In particolare Ulisse è
stato per millenni l’emblema del viaggiatore per la conoscenza. Sappiamo bene
che il viaggio serve a conoscere, a conoscersi, a liberarsi da vecchi
pregiudizi, a mettersi in discussione, in pratica esso ci regala il più profondo senso di
appartenenza all’Umanità. Ma il viaggio può anche essere inteso in senso
metaforico ed è quello che facciamo all’interno del nostro animo. Ma poi c’è
anche quello nel tempo e nello spazio attraverso la storia ed oggi s’è aggiunto
anche quello virtuale. Come abbiamo innanzi accennato esiste un’opera nella
letteratura di tutti i tempi che riassume forse integralmente i significati
concreti e simbolici legati al tema del viaggio: l’Odissea di Omero. Il viaggio
di Ulisse è un viaggio di ritorno, dalla guerra di Troia alla sua nativa Itaca,
la patria abbandonata e ritrovata insieme alla moglie Penelope ed al figlio
Telemaco. Quindi il viaggio può essere considerato inizialmente nella sua
circolarità (Partenza/percorso/arrivo e recupero) ove emerge soprattutto la
finalità ultima della meta, del raggiungimento di uno scopo (la ricongiunzione,
la riconquista definitiva della stabilità attorno ai valori originari) Ma immediatamente, rileggendo la vicenda di
Ulisse, si nota che il viaggio non può consistere solo nell’approdo al porto
finale, ma piuttosto nel superamento di mille pericoli, ostacoli, prove e nella
verifica di mille esperienze. Il viaggio diventa prova di conoscenza, nel senso
più ampio del termine. Naturalmente oltre a questo meraviglioso, seducente e
ammaliante argomento abbiamo proseguito la serata leggendo alcune deliziose
poesie come: “Tu che sei in viaggio” di Antonio Machado che dice: “Tu che sei
in viaggio, sono le tue orme la strada,nient’altro; Tu che sei in viaggio, non
sei su una strada, la strada la fai tu andando. Mentre vai si fa la strada e
girandoti indietro vedrai il sentiero che mai più calpesterai. Tu che sei in
viaggio, non hai una strada, ma solo scie nel mare.” Ed anche altre
meravigliose poesie (che consiglio a tutti di leggere) come: “Invidio i mari
che lui attraversa” di Emily Dickinson; “Viaggiare! Perdere Paesi!” di Fernando
Pessoa; “Ho sceso, dandoti il braccio” di Eugenio Montale: In questa poesia
Montale fa riferimento alla moglie che ha perduto e che in vita era cieca, è
una poesia dolcissima che dice: “Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un
milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è
stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la
realtà sia quella che si vede. Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio non
già perché con quattr’occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché
sapevo ch di noi due le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le
tue.” La serata è proseguita con ulteriori capolavori poetici ed infine, come
per le altre volte si è conclusa con un gustoso bouffet inerente la gastronomia
delle eccellenze del territorio, in particolare la squisita mozzarella di
bufala della Terra dei Mazzoni, il tutto bagnato da un frizzante vinello
locale. Appuntamento al mese prossimo con Jacques Prévert ed il cinema del
realismo poetico con note poesie del grande poeta francese.