Cerro al Volturno |
Cerro al Volturno - “Dalle antiche tradizioni ai giorni nostri:
la conoscenza del passato per costruire una società della convivenza e del
reciproco rispetto nell’ambito di un progetto di valorizzazione dell’Alta Valle
del Volturno”. Da queste premesse prende spunto il convegno dal titolo: “Sua
Maestà la Zampogna”, organizzato dall’Istituto comprensivo di Colli a Volturno
(plesso scolastico di Cerro al Volturno). L’appuntamento è per lunedì 3
aprile 2017, a partire dalle ore 11:00, al Castello Pandone di Cerro
al Volturno. Dopo un’introduzione di
Lidia Izzi (referente del progetto), i lavori entreranno nel vivo con gli
interventi di: Ilaria Lecci (dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di
Colli a Volturno); Remo Di Ianni (sindaco di Cerro al Volturno); Renato
Sparacino (sindaco di Scapoli); Antonello Iannotta (musicista Associazione
culturale “Patrios”); Carlo Veneziale (assessore regionale alle Attività
produttive); Vincenzo Cotugno (presidente del Consiglio regionale); don Paolo
Scarabeo (parroco di Cerro al Volturno). Modererà i lavori del convegno
Nicoletta Colace (referente progetto). “I simboli della tradizione e la
conoscenza delle radici culturali del territorio in cui gli alunni vivono –
spiegano i promotori dell’iniziativa - sono elementi fondamentali nel processo
formativo, punto di partenza per ampliare conoscenze e stimoli per confronti
culturali sempre più attuali. È proprio
da qui che vorremmo partire per fornire ai nostri ragazzi una motivante
scoperta di questo strumento musicale: la zampogna, che ha così tanti legami
con il passato e così tanti intrecci con i giorni nostri. Siamo certi che il
confronto tra passato e presente stimoli paragoni tra culture di epoche diverse
e consente di affrontare con maggiore consapevolezza le dinamiche del mondo moderno, per costruire una società
della convivenza e del reciproco rispetto. I bambini conosceranno inoltre le
origini e la storia della realtà in cui vivono: La Valle del Volturno e il
Molise, terre preziose da conoscere in profondità da vivere nella semplicità di
un popolo antico, geloso custode di antiche tradizioni culturali”.
Pietro
Rossi