16 gennaio 2016

Comprendere il concetto di base delle Politiche attive del Mercato del Lavoro.



La lotta e la prevenzione della disoccupazione e la riduzione dell’inattività di massa a lungo termine sono diventate problemi critici per l’Unione Europea. Dovendo confrontarsi con nuove realtà del mercato del lavoro e dovendo tenere conto delle modalità con cui i vari Paesi le affrontano, la Commissione Europea, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) e l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) hanno sostenuto il trasferimento delle risorse da politiche passive a politiche attive del mercato del lavoro (nell’acronimo inglese ALMP – Active Labour Market Policies). Negli ultimi quindici anni nell’Unione  Europea le politiche attive del mercato del  lavoro hanno riscontrato un ampio consenso politico, dal momento che sono considerate lo strumento  più esauriente e pragmatico per combattere la  disoccupazione, creando al contempo nuovi  posti di lavoro. Nella fase di passaggio da misure di sostegno quali ammortizzatori fiscali o sociali e legislazione del lavoro altamente  protezionistica, le politiche attive del mercato del lavoro hanno il pregio di trasmettere ai lavoratori un maggiore senso d sicurezza. Tali politiche non si  limitano infatti a combattere la disoccupazione ma  tutelano l’occupabilità e, se combinate con  politiche sociali, sono fondamentali per rendere il mercato del lavoro più inclusivo per tutti. L’attuazione delle politiche attive del mercato del lavoro viene realizzata principalmente dai Servizi Pubblici per l’Impiego (SPI) e ha l’obiettivo finale di favorire il reinserimento dei disoccupati nel mondo del lavoro. Le misure attuate sono volte a migliorare la capacità degli individui di gestire cambiamenti rapidi, a ridurre i periodi di disoccupazione e a facilitare il passaggio a una nuova occupazione. Le varie tipologie di politiche attive del mercato del lavoro comprendono, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, la formazione su misura, le tecniche attive di ricerca del lavoro, il sostegno al lavoro autonomo e alla creazione di nuove imprese, i servizi di ricollocamento e mobilità o gli incentivi per favorire la partecipazione nel mercato occupazionale o per conciliare vita privata e professionale. Ciò che distingue le politiche attive del mercato del lavoro è la loro capacità di influire simultaneamente e in modo positivo su persone e mercati del lavoro. La garanzia di pari opportunità di accesso al lavoro influisce concretamente sui soggetti temporaneamente inattivi, in particolare sugli individui e sui gruppi discriminati o svantaggiati all’interno del mercato del lavoro. Le politiche attive del mercato del lavoro rendono inoltre più dinamico e inclusivo l’intero Mercato del Lavoro. 
Pietro Rossi