Cancello
ed Arnone - “La Poesia è vita”questo il tema trattato nel 1°
incontro di”Letteratitudini” avvenuto l’8 ottobre u.s. Una serata, come sempre,
all’insegna della cultura, delle emozioni e dell’amicizia. E’ stato molto
piacevole in questo primo incontro di saluti e di programmazione futura,
giocare un poco con la poesia, infatti ogni partecipante si è visto alle prese
con un quiz dal titolo “Chi ha scritto questi versi?”. Versi molto correnti, ma
anche qualche verso meno conosciuto; il quiz ha avuto lo scopo di mettere in
risalto l’amore ed anche la conoscenza stessa che ognuno di noi ha della
poesia. Dopo il quiz sono state declamate alcune poesie appartenenti alle
risposte esatte del quiz stesso, come “I fiumi” di Giuseppe Ungaretti, “Ed è
subito sera” di Salvatore Quasimodo, “Meriggiare pallido e assorto” di Eugenio
Montale, “Il sabato del Villaggio” di Giacomo Leopardi (recitata coralmente),
Padre, se anche tu non fossi il mio” di Camillo Sbarbaro, “Solo e pensoso i più
deserti campi” di Francesco Petrarca, “Goal” di Umberto Saba, “Pomeriggi senza
giochi” di Roberto Piumini, “Lirica” di Alda Merini, “A mia moglie” di Umberto
Saba. Declamando queste poesie abbiamo avuto la sensazione che la poesia non è
uno “svolazzare di farfalle o l’abbraccio di due amanti che si cercano, la
poesia è pulsione, è un corpo che trasuda emozioni, “la poesia è vita”, fare
poesia significa estrarre lo stupore dalle cose ordinarie, essa parte dal
basso, dagli angoli umidi delle città, dall’humus, dai luoghi dove si nasce, si
lavora, si muore. La poesia come l’amore è l’apice estremo dell’attenzione per
l’altro. La fine di un amore, a parer mio, potrebbe avvenire quando il partner
un giorno arrivasse a dire “Non ci ho fatto caso”». Non bisogna mai smettere di
tenere gli occhi aperti, di amare il mondo dedicandogli il dono dell’ascolto,
di non trascurare mai la sacralità del corpo. Il nostro spirito non va in giro
per strada senza il mantello del corpo. I corpi altrui non si possono toccare e
offendere, che siano quelli di uomini e donne, di alberi, animali o stelle: la
corporeità è sacra perché porta in giro lo spirito e viene dalla terra. Ebbene
con questa delicata visione poetica ha avuto inizio questa nuova serie di
incontri culturali e, secondo una programmazione decisa all’unanimità,
continuerà con la lettura di brani scelti dall’Iliade, dall’Odissea e dall’Eneide.
L'Iliade è un poema epico
attribuito ad Omero. Opera ciclopica e complessa, è un caposaldo della letteratura greca e occidentale. Narra le
vicende di un breve periodo della storia della guerra di Troia, accadute nei cinquantuno
giorni dell'ultimo anno di guerra, di cui l'ira di Achille è l'argomento portante del poema.
L'Odissea (in greco antico è l’altro poema epico greco attribuito
all'opera del poeta Omero. Narra delle vicende riguardanti
l'eroe Odisseo (o Ulisse,
con il nome latino), dopo la fine della Guerra di Troia, narrata nell'Iliade
L'Eneide (in latino Aeneis) è un poema epico della cultura latina scritto
dal poeta e filosofo Virgilio
nel I secolo a.C. (più precisamente tra il 29 a.C. e il 19 a.C.), che narra la leggendaria storia
di Enea, eroe troiano
figlio di Anchise, fuggito dopo la caduta della città
di Troia, che viaggiò per il Mediterraneo fino ad approdare nel Lazio,
diventando il progenitore del popolo romano.
Gli eroi di Omero e di Virgilio, saranno
dunque i compagni di viaggio che “Letteratitudini” ha scelto per questa
stagione culturale e, come sempre, saremmo lieti di annoverare tra gli “amanti
della letteratura e della cultura” tante altre persone, per cui invitiamo
vivamente tutti a partecipare alle prossime serate.
Matilde Maisto