Grazzanise- È stata una serata di idee, di sano confronto e di proposte, quella
organizzata dal circolo PD “N. Jotti” di Grazzanise, su richiesta dell’iscritto
Angelo Parete e del dirigente Salvatore Valente. Il già annunciato incontro con
i giovani ha realizzato ciò che a Grazzanise e, in senso stretto, all’interno
del circolo, mancava da tanto: la discussione di temi di attualità e politica con
la compartecipazione dei dirigenti - eorum una pars - e degli iscritti
del circolo, di esponenti di altri partiti e di associazioni culturali, e
soprattutto di cittadini “comuni” (sulla carta, non legati ad alcun circolo).
Insomma, un impasto che ha messo in luce gran parte delle difficoltà del paese,
grazie al contributo di tutti i presenti, che hanno portato le proprie
esperienze, passate e presenti. Pur se sconfortati dalla catalessi della
politica a Grazzanise negli ultimi anni, i partecipanti all’incontro hanno
conservato quel tanto caro senso di responsabilità, dando un quadro chiaro
della situazione che vivono i giovani del paese e, con nuovo entusiasmo, suggerendo
delle soluzioni concrete. Sintetizzando i pareri di tutti i presenti, è venuto
a galla che il completo distacco dei giovani dalla vita politica è dovuto,
prima di tutto, alla mancanza di fiducia, colpa della crisi che in questi
ultimi anni si sta vivendo, non solo a Grazzanise, ma in tutta l’Italia; in
secondo luogo, si è appurato che i ragazzi, fin dall’infanzia, non vengono
educati alla politica, e da qui la totale mancanza di interesse. Proprio così:
l’attività politica, quella che duemila anni fa era considerata la più alta
espressione dell’animo, un impegno di tutti i cittadini, indispensabile per il
bene comune. Da tale considerazione nasce l’impegno del circolo di educare i giovani,
e nella proposta di istituire un corso di formazione cui parteciperanno esperti
della Costituzione, di diritto e di economia, in cui si cercherà di dare un
approccio giusto alla politica, in modo da sensibilizzare e imprimere quel
senso di dovere, indispensabile affinché avvenga il tanto decantato
cambiamento. Sì, perché il cambiamento deve partire proprio da ognuno noi.
L’ADDETTO STAMPA
Lucio Raimondo