Guglielmo Venditti |
PIEDIMONTE MATESE. Ancora una volta Piedimonte Matese si
dimostra una città dove il senso di altruismo, di solidarietà, di civiltà viene
esaltato da gesti che hanno un valore sociale e culturale immenso. Forse anche
grazie alla presenza ed al lavoro instancabile di sensibilizzazione svolto dal
Gruppo Comunale AIDO “Liberato Venditti” di Piedimonte Matese sul tema della
donazione e trapianto di organi. La testimonianza di ciò è rappresentata dal
gesto compiuto dalla famiglia Ferrante, il marito Franco Ferrante, i figli
Silvia e Antonio. I quali nonostante il profondo dolore per la improvvisa
scomparsa della Sig.ra Rita, moglie e madre,hanno consentito il prelievo dei
suoi organi per la donazione e
trapianto. Il decesso è avvenuto in seguito a morte cerebrale per una emorragia
cerebrale. Quindi il coordinatore per i
prelievi dell’Ospedale “Rummo” di Benevento, Dott. Rivellini, non avendo
riscontrato nel Sistema Informativo Trapianti del Ministero della Salute una
volontà scritta ed espressa in vita sulla volontà positiva alla donazione dei
propri organi post mortem, chiede il consenso alla famiglia. Il marito ed i
figli della Sig. Rita non hanno avuto il minimo dubbio ad esprimere un si
convinto, perché la vita di Rita è stata improntata alla disponibilità verso
gli altri i più deboli, i dimenticati. Una persona così non era giusto che
lasciasse questa vita senza compiere un ultimo gesto, sì di solidarietà ed
altruismo, ma soprattutto di amore verso chi soffre. Paradossalmente nel
momento in cui la sua vita finiva, in quel preciso istante qualcuno
sconosciuto, in qualche parte della nostra Regione e non solo, ha avuto la
possibilità di tornare a vivere con uno dei cinque organi prelevati a Rita. La
morte, evento umano, doloroso, triste, a volte inspiegabile ed inaccettabile, è
stata superata da una parte con la serenità dell’animo di una famiglia che ha
detto un si convinto alla vita, e dall’altra con la gioia di una persona che
alla vita era attaccata da un filo di speranza legato alla disponibilità di
qualcuno, in questo caso di una famiglia, a compiere un gesto di altissimo
senso civico. Per questi malati il farmaco per curarli non si compra in
farmacia ma è rappresentato da un organo che non si fabbrica ma proviene solo
dal gesto di solidarietà umana. Nell’incontro che ho personalmente
avuto con i famigliari della Sig.ra Rita in loro ho percepito la grande
serenità nell’accettare la morte, sapendo che è stato fatto tutto il possibile
per salvare la vita del loro famigliare. Ma quello che più mi ha colpito è
stata la convinzione del marito e dei figli di avere fatto la scelta giusta nel
dare il consenso al prelievo degli organi perché: “almeno la morte di mia
moglie non sia risultata vana ma possa aver ridato al vita a qualcuno che,
vivendo con sofferenza una malattia,
potesse tornare a vivere”. A nome dell’AIDO dico “Grazie” a questa
meravigliosa famiglia per quello che ha fatto, donare la vita, il gesto più
sublime che si possa compiere.
Dott.
Guglielmo Venditti
Presidente
Regionale AIDO
Campania