23 aprile 2014

IL PRESIDENTE DELL'AIDO RINGRAZIA LA FAMIGLIA FERRANTE PER LA DONAZIONE DI ORGANI DELLA SIG.RA RITA.

Guglielmo Venditti
PIEDIMONTE MATESE. Ancora una volta Piedimonte Matese si dimostra una città dove il senso di altruismo, di solidarietà, di civiltà viene esaltato da gesti che hanno un valore sociale e culturale immenso. Forse anche grazie alla presenza ed al lavoro instancabile di sensibilizzazione svolto dal Gruppo Comunale AIDO “Liberato Venditti” di Piedimonte Matese sul tema della donazione e trapianto di organi. La testimonianza di ciò è rappresentata dal gesto compiuto dalla famiglia Ferrante, il marito Franco Ferrante, i figli Silvia e Antonio. I quali nonostante il profondo dolore per la improvvisa scomparsa della Sig.ra Rita, moglie e madre,hanno consentito il prelievo dei suoi  organi per la donazione e trapianto. Il decesso è avvenuto in seguito a morte cerebrale per una emorragia cerebrale. Quindi  il coordinatore per i prelievi dell’Ospedale “Rummo” di Benevento, Dott. Rivellini, non avendo riscontrato nel Sistema Informativo Trapianti del Ministero della Salute una volontà scritta ed espressa in vita sulla volontà positiva alla donazione dei propri organi post mortem, chiede il consenso alla famiglia. Il marito ed i figli della Sig. Rita non hanno avuto il minimo dubbio ad esprimere un si convinto, perché la vita di Rita è stata improntata alla disponibilità verso gli altri i più deboli, i dimenticati. Una persona così non era giusto che lasciasse questa vita senza compiere un ultimo gesto, sì di solidarietà ed altruismo, ma soprattutto di amore verso chi soffre. Paradossalmente nel momento in cui la sua vita finiva, in quel preciso istante qualcuno sconosciuto, in qualche parte della nostra Regione e non solo, ha avuto la possibilità di tornare a vivere con uno dei cinque organi prelevati a Rita. La morte, evento umano, doloroso, triste, a volte inspiegabile ed inaccettabile, è stata superata da una parte con la serenità dell’animo di una famiglia che ha detto un si convinto alla vita, e dall’altra con la gioia di una persona che alla vita era attaccata da un filo di speranza legato alla disponibilità di qualcuno, in questo caso di una famiglia, a compiere un gesto di altissimo senso civico. Per questi malati il farmaco per curarli non si compra in farmacia ma è rappresentato da un organo che non si fabbrica ma proviene solo dal gesto di solidarietà umana. Nell’incontro che ho personalmente avuto con i famigliari della Sig.ra Rita in loro ho percepito la grande serenità nell’accettare la morte, sapendo che è stato fatto tutto il possibile per salvare la vita del loro famigliare. Ma quello che più mi ha colpito è stata la convinzione del marito e dei figli di avere fatto la scelta giusta nel dare il consenso al prelievo degli organi perché: “almeno la morte di mia moglie non sia risultata vana ma possa aver ridato al vita a qualcuno che, vivendo  con sofferenza una malattia, potesse tornare a vivere”. A nome dell’AIDO dico “Grazie” a questa meravigliosa famiglia per quello che ha fatto, donare la vita, il gesto più sublime che si possa compiere.

Dott. Guglielmo Venditti

Presidente  Regionale AIDO Campania