Andrea Boggia |
PIEDIMONTE
MATESE. Con gli
ultimi sviluppi, a partire dalle decisioni in assemblea della fondazione
Alleanza Nazionale, inizia una fase nuova per la destra italiana. La
possibilità di utilizzare il simbolo è lo strumento per riunificare un intero
mondo che ha subito forti lacerazioni, ma ha tutta la volontà per ripartire
uniti. Ciò che unisce è ancora molto di più di ciò che divide. E’ da questo
semplice concetto, ha ribadito Andrea Boggia,
che abbiamo il dovere di tracciare una
strada comune anche sui territori. Il simbolo come strumento, e i valori, le
idee ed i programmi come collante. E’ per questo che ho scelto con ritrovata
passione di partecipare alla riunione convocata per sabato 21 dicembre presso
la biblioteca comunale di Piedimonte Matese. Lì ritroverò tanti amici e maestri
di vita con i quali ho condiviso, almeno in parte, il mio personale percorso
politico. Appartengo a quella che è stata definita la “generazione ’94″, quella
che ha cominciato a fare politica dopo tangentopoli, crescendo nel ventennio
berlusconiano, vedendo maturare un bipolarismo che oggi è da salvaguardare. Ho
l’orgoglio di aver vissuto, continua Boggia,
questi anni sempre dalla stessa parte, accompagnando i miei passi a quelli di Alleanza
Nazionale sin dalla sua nascita. Ed è da lì che, con la comunità politica alla
quale appartengo, abbiamo deciso di rilanciare la sfida. Non è più il tempo
delle divisioni, lo dico in vista della riunione di sabato: confido nella
volontà propositiva di tutti; certamente le storie recenti di molti ci hanno
visto anche contrapposti, ma sono le radici comuni che ci devono proiettare
verso il futuro. Questo territorio ha bisogno di una rappresentanza politica a
vocazione fortemente popolare ed identitaria, che provenga da istanze di base,
che interpreti i bisogni più semplici della comunità. Noi possiamo attestarci
questo compito, se ne avremo la volontà. Saremo protagonisti di una nuova
Alleanza Nazionale, e lo saremo in prima persona, perchè non ci saranno più
rendite di posizione, caporali o colonnelli: ci saremo noi, alla guida di un
percorso di partecipazione dal basso che non esclude nessuno. Ruoli,
candidature, simbolo saranno scelti con le primarie: chi si autoesclude oggi
non è più giustificato. Personalmente, conclude Andrea Boggia, mi metto in
gioco. Con “Prima l’Italia” aderiamo alla assemblea di sabato. Ci saranno
giovani e giovanissimi che si riconoscono in questo progetto, abbiamo il dovere
di non deluderli.
Pietro Rossi