Col. Giovanni Pietro Barbano |
ISERNIA. Nel corso dell’importante convegno in titolo in svolgimento nella giornata odierna presso
l’Aula Magna dell’Università del Molise di Isernia, organizzato dalla Facoltà
di Scienze Politiche dell’Ateneo Molisano,
è intervenuto in qualità di relatore anche il Comandante della Legione Carabinieri Molise Colonnello Giovanni Pietro
Barbano che sul tema ha illustrato gli organi dedicati alle investigazioni
nell’Arma come da testo dell’intervento qui di seguito riportato: “Il convegno
odierno si pone come importante occasione di confronto su temi di stringente
attualità e di diretta specificità tecnica per coloro che operano nel campo
delle investigazioni criminali. Non poteva certo mancare quindi l’entusiastica
adesione dell’Arma dei Carabinieri che, nella sua veste di forza armata in
servizio di polizia a competenza generale, è particolarmente attenta a
mantenere aderente ai tempi ed alle esigenze la sua struttura operativa,
operando prevalentemente con reparti dedicati che, oltre ad autonome attività,
svolgono compiti di determinante supporto operativo ed addestrativo nel settore
delle indagini. E’ il caso, ad esempio, del Reparto Crimini Violenti, istituito
il 15 novembre del 2011 nell’ambito del R.O.S. con funzioni prettamente
operative destinato ad occuparsi delle indagini sui delitti più efferati che,
per modus operandi, conseguenze post delictum, e rischi di spiralizzazione, creano marcato
allarme sociale. E nel contesto d’interesse, per gli aspetti prettamente
connessi all’indagine scientifica, si segnala il Ra.C.I.S., con il suo Reparto
di Analisi Criminologiche: istituita nel 2005, tale particolare unità cura
l’attività di supporto alle indagini svolte dalle strutture investigative
dell’Arma sul territorio, curando le interrelazioni tra più eventi criminali,
anche allo scopo di definire il profilo criminologico degli autori di delitti.
E’ un’unità composta da Carabinieri psicologi, psichiatri, tecnici informatici
ed esperti in analisi criminale che, attraverso il puntuale esame della scena
del crimine e la precisa interpolazione dei dati emersi con il comportamento
criminale, hanno spesso contribuito in modo determinante alla soluzione di casi
estremamente complessi. Il Ra.C.I.S. offre inoltre un importante contributo per
la formazione del personale dell’Arma in tema di tecniche di sopralluogo e
rilievi tecnici, al fine di garantire anche a livello periferico la
preparazione professionale per affrontare la scena del crimine in caso di
crimini violenti. La valenza di tale
strumento è stata sperimentata anche ad Isernia anni orsono, in occasione
dell’omicidio di una donna brasiliana, accoltellata nel suo appartamento:
proprio la bontà delle acquisizioni probatorie in sede di sopralluogo hanno
favorito una puntuale formazione della prova in dibattimento che, unite alle
tradizionali indagini testimoniali, hanno consentito la severa condanna del
colpevole, confermata anche dalla Suprema Corte. E ancora, nel settore della formazione per
l’affinamento delle capacità investigative, Il Comando Generale dell’Arma ha
anche creato uno specifico istituto addestrativo l’I.S.T.I., Istituto Superiore
di Tecniche Investigative; inaugurato nel 2008, è una struttura, unica in
Italia, voluta dall'Arma per potenziare
l'attività investigativa tradizionale, specializzando il personale
prioritariamente impegnato nell'attività di polizia giudiziaria sull'utilizzo
delle più moderne tecniche di indagine e sull'impiego di tecnologie
d'avanguardia. Le materie insegnate sono organizzate in specifici moduli
dedicati ai diversi tipi di incarico e strutturati in base alle differenti
esigenze di specializzazione da soddisfare in concreto. L'approccio didattico è
di tipo pratico e mira a trasferire dal "campo" all'aula le
esperienze operative della quotidianità maturate dai reparti investigativi di
punta dell'Arma; questa filosofia si riflette sulla scelta di un Corpo Docente
di primissimo piano che, oltre a magistrati, professori universitari e
professionisti forensi, è costituito, per l'Arma, anche dalle migliori
professionalità oggi espresse presso le strutture investigative di eccellenza,
quali le Sezioni Anticrimine del ROS, i reparti del Raggruppamento Carabinieri
Investigazioni Scientifiche ed i Nuclei Investigativi provinciali maggiormente
impegnati sul fronte delle indagini. Il metodo di insegnamento privilegia le
esercitazioni tecnico-pratiche, che simulano situazioni reali e sfruttano come
ausili didattici le apparecchiature in uso ai reparti operativi dell'Arma. Fra
le materie oggetto d'insegnamento particolare attenzione sarà riservata alle
tecniche investigative per la localizzazione e la cattura di latitanti, alle
indagini patrimoniali, strumento straordinariamente incisivo nella lotta alla
criminalità organizzata, all'analisi criminale ed anche agli strumenti di
cooperazione internazionale di polizia per fronteggiare la crescente
trasnazionalità dei fenomeni. Presso l’istituto, si tengono specifici seminari
di aggiornamento e formazione in tema di “Stalking”, cui partecipano i
Comandanti di Compagnia, di Nucleo Investigativo e di Norm, che ricevono un
accurato orientamento in tema di indagini sul particolare fenomeno, anche con
particolare riferimento allo studio della componente psicologico/psichiatrica
che tendenzialmente caratterizza la condotta dei responsabili del particolare
reato e che, tra l’altro, rappresenta il tema dell’intervento del Capitano
Dominici, previsto nell’ambito della III Sessione. Sulla base delle evidenti
sinergie che derivano dal confronto tra le esperienze operative ed il mondo
accademico, confermo il plauso all’iniziativa del prof.Di Traglia e della
Professoressa Calabrese, ed auguro un proficuo sviluppo dei lavori”. Nel corso
della giornata del seminario un intervento è stato effettuato anche dal Comandante Provinciale dei Carabinieri di
Isernia, Ten.Colonnello Antonio RENZETTI, che ha illustrato il “Il Modello
di Coordinamento tra le Forze di Polizia” previsto dalla Legge n.121 del 1981.
Comunicato Comando Provinciale Carabinieri Isernia