CASAGIOVE. Le donne di tutta la Provincia di Caserta saranno insieme, venerdì 21
giugno, alle ore 19, nel Quartiere Militare Borbonico di Casagiove,
recando con se un paio di scarpe rosse, che saranno collocate in mostra a
segnare il simbolo della lotta contro tutte le violenze perpetrate
sulle donne di tutto il mondo. In questo luogo della storia Casagiovese
si son date appuntamento tante persone, in rappresentanza di movimenti,
associazioni di volontariato e per la legalità, scuole, comunità,
centri anti-violenza, università, si stringeranno insieme, senza
differenze, unite in un unico forte impegno per stroncare la violenza
sulle donne, porre fine alla barbarie, chiedere il rispetto di
fondamentali diritti alla sicurezza e alla parità. Segnali di forte
consenso all’iniziativa si possono leggere dalle adesioni che stanno
pervenendo e dal generale interesse suscitato. Cresce, altresì,
l’autorevolezza dell’iniziativa derivante da presenze e contributi che
sono il derivato di eccezionali storie personali e di impegno nella
battaglia per la dignità e la difesa delle donne. Saranno, infatti,
presenti: Suor Rita Giaretta, animatrice di Casa Rut, che ha accolto
oltre 200 donne, dell’Africa e dell’Est Europa, vittime della tratta; la
Prof. Adele Grassito, vice presidente di Spazio Donna, associazione per
l’autonomia,la libertà e la consapevolezza delle donne, la dott.ssa
Lella Palladino, della Coop EVA, che opera nel campo della prevenzione e
del contrasto alla violenza sulle donne, don Stefano Giaquinto,
sacerdote impegnato sui temi della dignità e della legalità. Ancora: una
folta delegazione di parlamentari composta dalla sen. Rosaria
Capacchione, giornalista e riferimento coraggioso per tutti coloro che
intendono cancellare le camorre dalla nostra terra, dall’on. Pina
Picierno, della commissione giustizia della Camera e componente la
Segreteria Nazionale del PD, dall’on. Khalid Chaouki, in prima fila
nella battaglia per la difesa della dignità delle donne immigrate ed
egli stesso oggetto di beceri, ricorrenti attacchi razzisti. Fortemente
voluta, condivisa e molto attesa la partecipazione di due importanti
riferimenti della cultura impegnata casertana: la cantautrice e
testimonial di pace, Agnese Ginocchio, e Officina Teatro che aprirà la
serata con un estratto dalla “Corale dei nomi propri” che è una sintonia
di voci femminili narranti l’esperienza dolorosa della vita vera delle
protagoniste. Il Cortile dell’antico Quartiere Militare Borbonico
farà da cornice alla Manifestazione che proporrà una riflessione sulle
radici, sociali e culturali che sono alla base dei delitti e delle
violenze che hanno donne come vittime. Lo farà attraverso il confronto,
la valorizzazione delle iniziative avviate, l’apporto di straordinarie
competenze. Nessuna donna deve sentirsi schiava di un amore che
ormai non c’è più, nessuna deve sentirsi prigioniera di un rapporto
malato dove possesso e prepotenza vengono “usati” al posto delle parole e
del dialogo, nessuna deve più subire violenza alcuna. La Convenzione di
Istanbul, già votata dalle Camere impone di andare oltre la pura
declamazione di diritti; essa detta al Governo azioni forti di
prevenzione e di tutela, assistenza nei procedimenti legali e nel
riconoscimento dei risarcimenti. Ma a fianco alle leggi sono necessarie
iniziative educative e culturali nella scuola e nella società, fin
dall’infanzia, per dare ai bambini, i grandi di domani, il senso
profondo del rispetto e dell’uguaglianza. L’impegno forte delle Donne
Democratiche e di tutti coloro che hanno a cuore la fine di ogni atto
di violenza e di ogni discriminazione è la condizione per cancellare la
barbarie e l’ingiustizia e ritornare alla civiltà.
Coordinamento provinciale Donne PD