dott. Luigi Ferritto |
PIEDIMONTE
MATESE. Non è solo lo
smog a mettere in pericolo la nostra salute. Anche tra le mura domestiche
l'aria che respiriamo non è pulita per una forma insidiosa di inquinamento
legata all'impiego di agenti fisici, chimici e biologici contenuti nei
materiali da costruzione e nei prodotti che usiamo ogni giorno nella nostre
case. Sono i cosiddetti inquinanti indoor, caratteristici degli ambienti chiusi
che si mescolano ai contaminanti provenienti dall'esterno, rendendo l'aria di casa
peggiore di quella esterna. Il problema, nonostante la sua crescente diffusione
nei paesi industrializzati, è ancora poco noto e considerato. "L'ambiente confinato: rischio chimico,
fisico e biologico", edito dall'Università telematica Marconi fa il punto
della situazione raccogliendo i dati di uno studio avviato del Consiglio
nazionale delle ricerche e del Ministero della Salute. La ricerca descrive i
principali inquinanti indoor, le conseguenze sulla salute, le procedure e i
consigli in grado di ridurne i rischi. Vediamone alcuni - illustrati dal dott. Luigi Ferritto, pneumologo presso la
Clinica Athena-Villa dei Pini di Piedimonte Matese (CE) . "Oltre al più
conosciuto radon-esordisce il medico-, anche i nuovi materiali usati per
l'edilizia e per l'arredamento possono essere fonti inquinanti. Ci sono ad
esempio i Voc (Composti Organici Volatili) presenti in colle, truciolati,
compensati, prodotti per la pulizia della casa, tessuti e moquette che sono la
causa di una vasta gamma di effetti che vanno dal disagio sensoriale fino a
gravi danni a reni, fegato e sistema nervoso centrale. Tra questi la più nota è
la Formaldeide, dichiarata cancerogena nel 2004 dall'Agenzia Internazionale per
la ricerca sul cancro: calore e umidità ne aumentano l'emissione e le misure
preventive più idonee consistono, oltre nel limitare l'uso di prodotti che la
contengono, nella corretta ventilazione dei locali, e nello sfruttare le
proprietà di alcune piante come la dracena, l'aloe o il ficus che
contribuiscono a neutralizzarla". Nella lista nera degli inquinanti indoor
figurano anche i pesticidi, i deodoranti per l'ambiente, i prodotti per
l'igiene personale o per il fai da te (come le vernici), facilmente
sostituibili con prodotti naturali. Qualche esempio? "Il tabacco macerato
nell'acqua è attivo contro gli acari dei fiori -spiega Ferritto-, l'amido di
riso può sostituire il talco per bambini che, se respirato, può creare problemi
alle vie respiratorie e alle vernici con solventi e metalli pesanti è meglio
preferire lacche diluite con oli, acqua e cere". Anche elettrodomestici e
strumenti elettronici all'apparenza innocui, come lavastoviglie, lavatrici e
forni a microonde, producono inquinamento elettromagnetico, al quale è facile
sottrarsi mantenendo una certa distanza dalla fonte di emissione quando sono in
funzione. In ufficio, invece, fotocopiatrici e stampanti laser possono
sprigionare ozono, gas velenoso che provoca disturbi respiratori anche a concentrazioni
minime. Un'attenzione particolare deve essere rivolta ai sistemi di
climatizzazione perché istallazioni errate, scarsa pulizia e manutenzione
possono trasformarli in diffusori di microbi, polveri e gas, in grado di
provocare asma e allergie. Data
l'elevata presenza di inquinanti tra le mura domestiche, ci sarebbe di che
preoccuparsi. "Non si tratta di suscitare inutili allarmismi",
rassicura Luigi Ferritto. "Per ridurre o prevenire spiacevoli sorprese
basta seguire semplici indicazioni, come leggere le etichette sui prodotti, non
mescolare sostanze diverse e non eccedere con le quantità. Ma
soprattutto", conclude la ricercatrice, "in assenza di una normativa
organica sulla qualità dell'aria negli ambienti confinati, quel che conta è
usare il buon senso".
Pietro
Rossi