LIBERI. Si è tenuto presso
il ristorante “La Bottega” di Liberi l’appuntamento conclusivo della quarta
edizione del Concorso I Piatti tipici del Medio Volturno; ospite della serata
la Società agricola Sclavia, che ha offerto come degustazione agli ospiti
alcuni vini provenienti dalle proprie cantine.
Il ristorante situato nel centro storico, è ubicato nella vecchia bottega
da sarto del nonno del titolare, Sabatino Matarazzo, che insieme alla famiglia,
cura la gestione del suo locale, nel rispetto delle tradizioni enogastronomiche
locali. Giunti al ristorante, davvero una piccola bottega d’angolo, a guardia
di un vicoletto, protetta da un’arcata, gli ospiti hanno potuto degustare il
Pallagrello bianco “Calù”, proveniente dalle vigne dell’azienda Sclavia. Ad
accogliere i commensali, circa 70 persone, oltre ai proprietari, c’erano la
vice-presidente della Pro Loco di Liberi Michela Santagata, l’assessore
comunale Massimiliano Isolda e lo staff della Pro loco Caiazzo; anche il primo
cittadino, Antonio Diana è passato per
salutare e dare il benvenuto agli ospiti. Inoltre, il funzionario della
Mediolanum, Antonio Di Rienzo, ha invitato i presenti alla partecipazione al
concorso indetto dal suo Istituto attraverso la compilazione di una cartolina
attraverso il cui sorteggio mensile è possibile accedere a ricchi premi. La cena sottoposta alla valutazione della giuria tecnica e
della giuria popolare era composta Da una Focaccia con lardo alle erbe, soufflé alle
ortiche, flan di ricotta al basilico, melanzane alla cafone, frittelle di fiore di sambuco. Come primo una Zuppa
di cipolle alla Izinò, Mal tagliati di castagne al ragù di cinghiale. Come secondo piatto Agnello in casseruola con patate e per finire
come Dessert una Coppa stracciatella con biscotti al miele. La cena è stata accompagnata da dell’ottimo
Casavecchia; e nel corso della serata si sono avvicendati all’attenzione dei
giurati i soci dell’Azienda Sclavia: il Dr. Andrea Granito ha raccontato la
storia della nascita dell’azienda, nata dall’entusiasmo e dalla “voglia di un ritorno alle antiche
tradizioni di famiglia, voglia di sentire la terra sotto i piedi nudi e l’odore
dell’uva matura che rinfranca lo spirito”. Insieme al dr. Granito altri
appassionati si sono uniti nel progetto, dando alla “famiglia” Sclavia altri
membri giovani e meno giovani, tutti animati dallo stesso entusiasmo, dalla
stessa passione di far tornare a vivere luoghi un tempo vanto dei potenti, oggi
conosciuti solo per i fatti di cronaca nera e la cui unica “risorsa”, come
molti credono, è il pattume. La sig.ra Pina Seccareccia, in armonia con quanto
detto dal dr. Granito, ha invitato poi gli ospiti alla manifestazione che si
terrà domenica 26 maggio presso l’azienda Sclavia, in cui gli avventori, oltre
a degustare i vini, assaggeranno prodotti tipici del luogo. A metà cena è stato
proiettato il cortometraggio “… C’era una vigna. Storia di Pallagrello”, un
progetto di Manuela Schiano Lomoriello, per la regia di Ciro Scognamiglio, realizzato presso la tenuta Sclavia. Gli
ospiti sono così stati catapultati al tempo di Ferdinando di Borbone,
estimatore geloso di questo nettare. A questo punto non poteva mancare
all’appello il Pallagrello nero, il
“Montecardillo”, associato ad un piatto di formaggi, disposti a
ventaglio, come i vigneti del Borbone. Tra
ottimi piatti, deliziosi vini e un’atmosfera sospesa tra l’informalità della
simpatia dell’organizzazione e il prestigio della storia di cibi e bevande, si
è conclusa questa edizione del Concorso. Non poteva avere miglior conclusione e
, per dirla il più regalmente possibilmente possibile, Ad maiora.
Pietro Rossi