Sarà
all’insegna dello sport, della natura e della cultura, la manifestazione che si
terrà presso l’ eremo medioevale del S. Salvatore, nel Comune di Rocchetta e
Croce nel prossimo week-end. Sito su una rupe a 850m. s.l.m. nel versante Sud
del Monte Maggiore, l’eremo domina la Pianura Campana facendo spaziare lo
sguardo da Punta Campanella sino al golfo di Gaeta. Le imponenti guglie che si
innalzano dal bosco consentono un’arrampicata aerea ed estremamente mozzafiato
con difficoltà dal IV al VII grado. Grazie
alle sinergie tra il Comune di Rocchetta e Croce, il Club Alpino Italiano sez.
di Piedimonte Matese ed altre Associazioni del territorio, dal prossimo
week-end sarà possibile cimentarsi in tutta sicurezza in questo sport che
finalmente trova spazio sulla catena dei monti Trebulani, ora anello di
congiunzione tra le pareti della Costiera Amalfitana ed i siti di arrampicata
del Centro Italia. Nella mattinata di
sabato 20, il Centro Studi sul Medioevo di Terra di Lavoro scoprirà una
lapide nei pressi della cappella votiva, in memoria della dimora nell’eremo di
San Salvatore di S. Anselmo d’Aosta, filosofo, Arcivescovo di Canterbury e
Primate d’ Inghilterra, che qui realizzò la sua principale opera cioè il Cur
Deus homo e della Giornata in onore del Santo celebrata nella parrocchia di
Rocchetta e Croce nel 2009 nella ricorrenza del novecentesimo anniversario.
Officerà la santa messa Don Daniele D'elia parroco alpinista proveniente dalla
diocesi di Taranto ed ivi cappellano dell’ospedale civile. La giornata di domenica 21 sarà invece
interamente dedicata all'arrampicata: le guide accompagneranno i visitatori a
gruppi lungo i sentieri che salgono all’Eremo e sarà inoltre possibile
raggiungere l'eremo di Frate Janne, sul versante opposto della montagna.
Il connubio cultura, natura e sport si esalta e raccorda, attraverso
eventi come questi, ai grandi temi della storia e civiltà d’Europa. Infatti, il
Santo nativo d’Aosta studiò in Francia, profuse il suo impegno in Inghilterra,
ma nel sole del Reame di Napoli ed in quest’eremo del Monte Maggiore trovò
concentrazione e pace per realizzare il suo capolavoro filosofico. Preziosa è anche la sinergia delle
associazioni culturali che operano di concerto col Club Alpino Italiano per la
tutela di questo rarissimo monastero-fortezza di epoca carolingia, tra i pochi
giuntoci non solo praticamente intatto, ma in un inalterato contesto
naturalistico e con un retaggio storico di dimensione europea. Hanno partecipato all’organizzazione di quanto
sopra, in ordine alfabetico: Airmovie Lab, Centro Studi sul medioevo di Terra
di Lavoro, Climbing House, Gruppo Archeologico Trebula Balliensis, Locomotiv
Paz Onlus, S.Pe.M.