Caserta- Nel pianeta sanità in Campania
succede di tutto. Da una parte, l’ascia dei dirigenti regionali taglia e riduce
la spesa sanitaria; dall’altra si assiste ad un vero e proprio spreco di soldi pubblici. Come nel caso
dei cinque- costosissimi camper di Telemedicina abbandonati, mai andati
in funzione. Cinque poliambulatori mobili integrati in sistema di telemedicina ad alta tecnologia, medica e
informatica, dotati di attrezzature d’avanguardia (Tavolo radiologico, Tavolo
operatorio, Ortopantomografo, Mammografo ad alta risoluzione ECG strumentazione
medica varia idonea ad effettuare screening di medicina specialistica), dove è
possibile effettuare visite specialistiche; interventi (c’è persino un tavolo
operatorio), analisi di laboratorio; diagnostica per immagini, ecografie ed
ecocardiogrammi, inoltre telemedicina per inviare e ricevere referti di analisi
di laboratorio, tracciati e referti di ecografie, infine trasmissione di dati
ed immagini verso ospedali per teleconsulti e videoconferenze. Sistema trasmittente WiFi a lungo raggio in
grado di comunicare autonomamente con la centrale di telemedicina in ogni
situazione ambientale e in ogni posto del territorio coperto dal segnale .Finora
non hanno visto nemmeno un paziente. “Un progetto ambizioso, un sistema quello della Telemedicina, ---finanziato dalla
Comunità Europea tramite i POR(Programma Operativo Regionale) Campania, misura 4.11, “Servizi essenziali per
la Popolazione rurale” al fine di sperimentare nuovi modelli di prevenzione e
assistenza sanitaria per rendere più incisiva l’attività sul territorio e
portare assistenza nelle zone rurali, anche nei luoghi più impervi. Un progetto
che avrebbe dovuto assicurare una migliore e più rapida risposta alle
aspettative dei pazienti; razionalizzare le spese sanitarie e sociali; evitare
ricoveri impropri e ingiustificate degenze, ridurre i tempi di ospedalizzazione
e, quindi, i tempi di degenza e liste di attesa”- racconta Antonio Rampone,
cittadino di Gallo Matese, comune dell’alto casertano- che ospita uno dei
cinque camper abbandonati.Finalità lodevoli, rimaste, però, sulla carta, nei
comuni dell’Alto Casertano. I cinque camper
rappresentano un vero pronto soccorso su quattro ruote. Dotati di
collegamenti telematici Hdsl (connettività ad alta velocità) e satellitari,
questi ospedali mobili dovrebbero costituire un vero e proprio avamposto
dell’assistenza sanitaria, in grado di fornire risposte in tempo reale anche
grazie al tele consulto di luminari del Servizio Sanitario Nazionale distanti
centinaia di chilometri. Perché i 5 mini
ospedali - acquistati con soldi pubblici - sono fermi, abbandonati da anni - comprati, mai utilizzati - per incomprensibili decisioni di chi gestisce la sanità in
Campania. Stesso discorso per una Mercedes ML, acquistata per i trasporti
veloci dei pazienti da assistere in prima emergenza mai utilizzata nell’alto
casertano. Le attrezzature acquistate sono “custodite” presso la centrale di
telemedicina ubicata nell’Azienda Ospedaliera di Caserta mentre i veicoli
mobili sono custoditi in un parcheggio a pagamento dalla ASL Caserta. Ad
eccezione delle attrezzature acquistate dai comuni Gallo Matese e Valle Agricola
che sono custodite dai rispettivi comuni. Una sanità, evidentemente, con
elettroencefalogramma piatto- se si permette questo tipo di sprechi. Attrezzati
ospedali mobili- che dovrebbero rappresentare un risparmio consistente per le
disastrate casse del Servizio Sanitario: le visite effettuate a bordo-
costerebbero molto meno - delle stesse prestazioni effettuate in regime di day
hospital- non ingolfando gli ospedali - evitando ricoveri superflui e
costosissimi per semplici prestazioni.
IL PROGETTO IN PILLOLE
Il “Sistema di Telemedicina
Provinciale” trova la sua origine nelle risorse comunitarie gestite dalla
Regione Campania nel periodo 2000-2006 – Bando 2003. Nello specifico la misura
interessata è la misura 4.11 “servizi essenziali per la popolazione rurale”. I
comuni interessati alla fruizione del servizio sono 43. tutti ricadenti nelle
zone rurali della provincia (ex aree PIAR). La popolazione è di circa 30.000.
utenti. In Italia non esiste un sistema di telemedicina che coinvolga un numero
così elevato di comuni. Sistema trasmittente WiFi a lungo raggio in grado di
comunicare autonomamente con la centrale di telemedicina in ogni situazione
ambientale e in ogni posto del territorio coperto dal segnale. Il
poliambulatorio mobile di Gallo Matese ha un’elevata tecnologia informatica.
Esso risulta dotato di un controllo elettronico/sanitario - satellitare del
mezzo e delle attrezzature che viene effettuato ogni 30 secondi.
Giuseppe Sangiovanni