Vincenzo D’Anna |
CASERTA. “Chi è socialmente pericoloso: chi
incarcera Nicola Cosentino senza prendersi neanche la briga di verificare le
dichiarazioni dei testi oppure chi subisce la galera per le panzane sparate da
un pentito inattendibile?”. E’ questa la domanda che si è posta il senatore
Vincenzo D’Anna (Pdl), alla luce delle ultime
dichiarazioni rese in aula dal collaboratore di giustizia Gaetano Vassallo principale
accusatore dell’ex sottosegretario all’Economia del governo Berlusconi. “Il
pentito Vassallo - accusa D’Anna - ha ammesso di aver aiutato, in campagna
elettorale, non solo l’on. Cosentino, ma anche il senatore Pasquale Giuliano e
l’onorevole Paolo Santulli, entrambi del Pdl. Tutto questo, secondo lui,
sarebbe avvenuto nel 1994. Ebbene, c’è qualcosa che non torna. Giuliano,
infatti, si è candidato la prima volta al Senato nel 1996 e Santulli
addirittura nel 2001, vale a dire quasi dieci anni dopo i fatti elencati dal
pentito”. “Ma c’è di più - rincara la
dose l’esponente del Pdl - Vassallo ha parlato addirittura di cene elettorali
organizzate nel ristorante del fratello, cui avrebbero preso parte i ‘forzisti’
Giuliano, Santulli e… Mario Gatto. Ebbene: che c’entra Gatto? Lui era in quota
Ds e per quel partito fu poi eletto alla Camera. Era dunque un avversario
politico dei vari Giuliano e Santulli, schierato, cioè, in liste concorrenti.
Come avrebbe fatto ad incontrarsi, assieme a loro, addirittura a una cena
elettorale di Forza Italia?”. Per il senatore D’Anna: “le dichiarazioni del
collaboratore di giustizia sono praticamente pubbliche e di fatto accessibili a
tutti. In particolar modo ai membri del collegio giudicante. Peccato, però, che
chi di dovere, finora, non si sia ancora preso la briga di verificarle”. “Come
si fa - conclude il parlamentare del Popolo della Libertà - a considerare ‘attendibile’
un personaggio del genere? Insomma, certe dichiarazioni si sconfessano da sole.
Se Vassallo è il pentito-principe del processo Cosentino allora stiamo veramente
freschi”.