Caiazzo- Sei mesi per una visita
endocrinologica. Si. Avete letto bene. Sei mesi per controllare dallo specialista un organo
importante come la tiroide. “Venga ad ottobre”, la risposta ricevuta da un
paziente, che si è recato l’altro giorno negli uffici dell’Asl di Caiazzo, per
prenotare una visita. Il paziente, allibito, ha chiesto: perché dopo sei mesi? Il disponibilissimo operatore,
con modi garbati, ha spiegato la ragione. All’unica valente e ricercata(ndr. dai pazienti) dottoressa, “l’Asl
ha assegnato (ndr.solo) un ora a settimana”. Sessanta minuti alla settimana per
dozzine e dozzine di pazienti del Distretto 32. Il
diritto alla salute è una delle caratteristiche del nostro Stato sociale che,
attraverso il Servizio Sanitario Nazionale istituito nel 1978, dovrebbe
garantire. Ma la salute dei singoli e
della collettività, così come previsto dall’articolo 32 della Costituzione, è
sempre più un optional prezioso, nella nostra Campania Infelix.Tagli indiscriminati, che mirano
alla politica del risparmio, che
continuano a procurare danni irreversibili al cittadino, che vuole
essere curato ed assistito. E l’ascia
tagliente dei dirigenti, continua ad
abbattere e chiudere servizi indispensabili per i bistrattati pazienti. Chi di dovere, dovrebbe verificare se c’è
nesso tra risparmio e premi, avanzamento di carriera. Mettere la parola fine su
questa “leggenda”, che se confermata sarebbe inquietante. Parlare
di malasanità(in
Campania), è sicuramente compito facile. Basta un ricovero per accorgersene: per
perdere l’identità, per diventare un
numero, sentirsi come scarafaggi sotto il getto dell’insetticida. Ammalati che
per un certo tipo di personale sono formiche da sterminare, esseri repellenti,
fastidiosi, nulli come persone. Annullati ciecamente e con modalità aberranti,
nella forma peggiore, specie se non ricchi o raccomandati.
Giuseppe Sangiovanni