On. Alessandra Mussolini |
PIEDIMONTE
MATESE. In vista della prossime consultazioni elettorali per il
rinnovo del Parlamento la campagna elettorale a Piedimonte Matese entra nel
vivo. Ad aprire le danze domenica mattina alle ore 10,00 presso la Sala
Consiliare del Comune di Piedimonte Matese sarà il PDL che inaugurerà la sua
campagna elettorale presentando i propri candidati al Parlamento e al Senato. E’
prevista la partecipazione del Sen. Carlo
Sarro, del Commissario Regionale On. Nitto
Palma, dell’On. Alessandra Mussolini
e del Sindaco di Alvignano Angelo Di
Costanzo candidati alla Camera dei Deputati. Ad animare la scena ci ha pensato il circolo locale di
Rifondazione Comunista che ha invitato il Sindaco Vincenzo Cappello a non
concedere la Sala Consiliare per la manifestazione a cui partecipa l’On. Alessandra Mussolini. La nostra
comunità, cita il comunicato del Circolo di Rifondazione, già umiliata dalle
continue passerelle elettorali di signori
che non hanno mai ripudiato il fascismo, non può tollerare, pochi giorni dopo la giornata della memoria, la presenza
di Alessandra Mussolini, onorevole del
PDL, convinta fascista e nipote del dittatore che promulgò le leggi razziali anche in Italia. Infangare la
memoria di chi, anche a Piedimonte si è battuto per la liberazione è vergognoso e offensivo nei
confronti di tutta la cittadinanza. Nel caso in cui saranno concesse le autorizzazioni
il circolo di Rifondazione Comunista ha invitato tutti gli antifascisti al sit in di protesta alle ore
10,00 presso il comune di Piedimonte
Matese. Serrata e pronta è stata la
replica dei giovani PDL che affermano: “Non pretendiamo certo di dar lezioni di
storia a chi la storia sovente l’ha scritta a proprio piacimento, ma è forse il
caso di dire a questi reducisti che Mussolini non c’è più. Questi novelli eroi
della resistenza possono fare felice ritorno presso le loro abitazioni giù a
valle. Ringraziamo convintamente gli antifascisti
piedimontesi, che ancora una volta dimostrano di difendere e amare la libertà,
la nazione e la democrazia. A loro, però, è doveroso rivolgere un piccolo
appunto: appena avranno ripiegato fazzoletti rossi e scarponi da montagna, che
pròvino a dire qualcosa di sensato. Che pròvino a dare traccia del loro agire
sociale, altrimenti imbarazzante nella sua inconsistenza. Che pròvino a
scacciare i loro fantasmi stantii, piuttosto che rievocarli per giustificare
una esistenza politica altrimenti inutile. Che pròvino per una volta a parlare
di temi veri come il lavoro, lo stato sociale, o i mille altri problemi della
nostra città. Ma forse si chiederebbe troppo: ormai ci accorgiamo di loro solo
quando c’è da sbandierare, di riflesso e sempre più di rado, il sano e
democratico sentimento antifascista. Nel nostro movimento giovanile si coniugano
impegno e goliardia, come è giusto che sia; non ci interessano le polemiche, né
tanto meno scimmiottare il passato."
Pietro Rossi