06 gennaio 2013

AL VIA I LAVORI DEL PARLAMENTO EUROPEO UN 2013 PIENO DI NOVITA’ PER L’EUROPA


on. Aldo Patriciello

Sarà un 2013 pieno di novità per il Parlamento Europeo e per l’Europa in generale. Lunedì apriranno i lavori del massimo consesso comunitario con un’agenda fitta di impegni. Tra le novità l’annessione di un nuovo Stato: la Croazia che, secondo le previsioni, dovrebbe diventare ‘Stato membro’ il primo luglio, in fila a negoziare l’ingresso ci sono l’Islanda e più o meno tutti i Paesi balcanici. “L’Europa, come vorrebbero far intendere alcuni, non si sta indebolendo ma è in continua crescita – afferma l’on. Aldo Patriciellotanti sono gli obiettivi da raggiungere e altrettanti i problemi da risolvere primo fra tutti la ripresa economica. Nel 2013 ci sarà l’adozione del nuovo quadro finanziario europeo 2014-2020, la progressiva attuazione dell’Unione bancaria e la fine del segreto bancario. La crescita – continua Patriciello – dovrà essere il nostro obiettivo prioritario. Il Presidente della BCE, Mario Draghi, è stato ottimista e qualche settimana fa ha ipotizzato una lenta ripresa. Io non voglio essere disfattista ma ottimista anche perché noi tutti abbiamo il dovere di aiutare il nostro Paese e l’Europa tutta ad uscire dalla crisi, dobbiamo aiutare i nostri imprenditori, piccole aziende, giovani ad avere fiducia nel futuro e dobbiamo spingere, anche con iniziative economiche mirate, per l’aumento dell’occupazione”. Occupazione ed imprenditorialità sono quindi i primi obiettivi da soddisfare per cui la Commissione europea è già al lavoro. Martedì 9 gennaio il commissario all’Occupazione, Laszlo Andor, farà infatti il punto sullo stato dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale nell’Unione, mentre mercoledì 10 il vicepresidente della Commissione Europea con delega all’Industria, Antonio Tajani, lancerà un pacchetto di misure per stimolare la nascita di nuove imprese.  L’analisi annuale sull’occupazione nel 2012 – commenta Patriciello – ci permetterà di capire quanti danni ha provocato la crisi, fornendo valide informazioni al Parlamento al fine della stesura di nuove e migliori iniziative mirate alla crescita, i sistemi di protezione sociale, il rischio di povertà e dunque le condizioni di vita delle stesse famiglie. Attività che andranno a sommarsi con quelle messe in atto dalla Commissione alla fine del 2012 focalizzatisi soprattutto sullo stimolo dell’occupazione giovanile”. L’altro fronte di intervento individuato da Bruxelles per stimolare l’occupazione in Europa è quello dell’auto-impiego. Come detto il Commissario Tajani presenterà l’Atto per l’imprenditorialità 2020, un insieme di proposte per favorire lo sviluppo di una nuova cultura imprenditoriale in Europa, soprattutto tra i giovani e le donne, e per rimuovere i principali ostacoli alla nascita di nuove imprese. “Questa è una necessità soprattutto italiana – continua Patriciello – che deve migliorare le condizioni per lo sviluppo dell’imprenditorialità comprese le possibilità di accesso al credito e la riduzione dei limiti posti dalla burocrazia”. Tutti aspetti questi da chiudere nei primi sei mesi del 2013. Le famigerate Prospettive finanziarie, vale a dire il Bilancio pluriennale UE 2013-2020, potrebbero fare la differenza perché riguarderanno la predisposizione di capitoli di spesa vitali per la ripresa economica quali i fondi strutturali e il finanziamento della nuova Politica Agricola Comune. Il Parlamento Europeo ha già fatto sapere di non essere disposto a scendere sotto la quota indicata dall’Esecutivo comunitario: 1.031 miliardi di euro e che bisognerà inoltre mantenere gli investimenti per la crescita e la ricerca, per le infrastrutture dei trasporti e il programma Erasmus. Per ciò che concerne l’Unione Bancaria a gennaio partirà la discussione per la legislazione in materia che si concentrerà, in particolare, sull’estensione del potere di vigilanza della Bce o l’autonomia che sarà lasciata agli organismi di controllo dei singoli paesi membri. Entro marzo, infine, dovrà essere approvato il via libera a uno schema di garanzie comuni a tutte le banche europee per i depositi bancari. A proteggere i nostri conti correnti, cioè, non saranno più le autorità nazionali, come avviene oggi, ma le autorità europee, che si faranno garanti di una soglia minima di liquidità. Altra priorità in materia la ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del fondo salva Stati.

Bruxelles, Ufficio Stampa on. Aldo Patriciello