on. Aldo Patriciello |
Sarà un
2013 pieno di novità per il Parlamento Europeo e per l’Europa in generale.
Lunedì apriranno i lavori del massimo consesso comunitario con un’agenda fitta
di impegni. Tra le novità l’annessione di un nuovo Stato: la Croazia che,
secondo le previsioni, dovrebbe diventare ‘Stato membro’ il primo luglio, in
fila a negoziare l’ingresso ci sono l’Islanda e più o meno tutti i Paesi
balcanici. “L’Europa, come vorrebbero far
intendere alcuni, non si sta indebolendo ma è in continua crescita –
afferma l’on. Aldo Patriciello – tanti
sono gli obiettivi da raggiungere e altrettanti i problemi da risolvere primo
fra tutti la ripresa economica. Nel 2013 ci sarà l’adozione del nuovo quadro
finanziario europeo 2014-2020, la progressiva attuazione dell’Unione bancaria e
la fine del segreto bancario. La crescita – continua Patriciello – dovrà essere il nostro obiettivo
prioritario. Il Presidente della BCE, Mario Draghi, è stato ottimista e qualche
settimana fa ha ipotizzato una lenta ripresa. Io non voglio essere disfattista
ma ottimista anche perché noi tutti abbiamo il dovere di aiutare il nostro
Paese e l’Europa tutta ad uscire dalla crisi, dobbiamo aiutare i nostri
imprenditori, piccole aziende, giovani ad avere fiducia nel futuro e dobbiamo
spingere, anche con iniziative economiche mirate, per l’aumento
dell’occupazione”. Occupazione ed imprenditorialità sono quindi i primi
obiettivi da soddisfare per cui la Commissione europea è già al lavoro. Martedì
9 gennaio il commissario all’Occupazione, Laszlo Andor, farà infatti il punto
sullo stato dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale nell’Unione,
mentre mercoledì 10 il vicepresidente della Commissione Europea con delega all’Industria,
Antonio Tajani, lancerà un pacchetto di misure per stimolare la nascita di
nuove imprese. “L’analisi annuale sull’occupazione nel 2012 – commenta Patriciello
– ci permetterà di capire quanti danni ha
provocato la crisi, fornendo valide informazioni al Parlamento al fine della
stesura di nuove e migliori iniziative mirate alla crescita, i sistemi di
protezione sociale, il rischio di povertà e dunque le condizioni di vita delle
stesse famiglie. Attività che andranno a sommarsi con quelle messe in atto
dalla Commissione alla fine del 2012 focalizzatisi soprattutto sullo stimolo
dell’occupazione giovanile”. L’altro fronte di intervento individuato da
Bruxelles per stimolare l’occupazione in Europa è quello dell’auto-impiego. Come detto il Commissario Tajani presenterà l’Atto per l’imprenditorialità 2020, un
insieme di proposte per favorire lo sviluppo di una nuova cultura
imprenditoriale in Europa, soprattutto tra i giovani e le donne, e per
rimuovere i principali ostacoli alla nascita di nuove imprese. “Questa è una necessità soprattutto italiana
– continua Patriciello – che deve
migliorare le condizioni per lo sviluppo dell’imprenditorialità comprese le
possibilità di accesso al credito e la riduzione dei limiti posti dalla
burocrazia”. Tutti aspetti questi da chiudere nei primi sei mesi del 2013.
Le famigerate Prospettive finanziarie, vale a dire il Bilancio pluriennale UE
2013-2020, potrebbero fare la differenza perché riguarderanno la
predisposizione di capitoli di spesa vitali per la ripresa economica quali i
fondi strutturali e il finanziamento della nuova Politica Agricola Comune. Il Parlamento Europeo ha già fatto sapere di
non essere disposto a scendere sotto la quota indicata dall’Esecutivo
comunitario: 1.031 miliardi di euro e che bisognerà inoltre mantenere gli
investimenti per la crescita e la ricerca, per le infrastrutture dei trasporti
e il programma Erasmus. Per ciò che concerne l’Unione Bancaria a gennaio
partirà la discussione per la legislazione in materia che si concentrerà, in
particolare, sull’estensione del potere di vigilanza della Bce o l’autonomia che sarà
lasciata agli organismi di controllo dei singoli paesi membri. Entro marzo,
infine, dovrà essere approvato il via libera a uno schema di garanzie comuni a tutte le banche europee per i depositi bancari. A proteggere i nostri conti correnti, cioè, non saranno
più le autorità nazionali, come avviene oggi, ma le autorità europee, che si
faranno garanti di una soglia minima di liquidità. Altra priorità in materia la ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del fondo salva Stati.
Bruxelles, Ufficio Stampa on. Aldo Patriciello