Fragile l’uomo, molto di più del Bambino di
Betlemme. Freddo il cuore di tante persone, più gelido della Grotta, tranne che
a Natale. Flebile il fiato dell’umanità trionfante, assai più dell’alito
pietoso del Bue e dell’Asinello. Futile il dono natalizio, diametralmente
opposto alla donazione/adorazione totale di Maria e Giuseppe. E, al di sopra di tutto e di tutti, l’immensa
Pazienza di Dio. Ecco il Natale! Torna a rimembrarci appunto l’incredibile
Pazienza di Dio. Diversamente, per noi tapini, sarebbe davvero la fine del
mondo, lo struggimento senz’appello delle nostre tormentate anime, la
disperazione dello scacco nell’abisso. E invece no: Dio è paziente, ci attende
all’angolo della strada, nelle vie cittadine addobbate, nei tuguri di ogni
specie. E qua si fa rivedere, ogni Notte di Natale ed ogni giorno della nostra
vita, a braccia aperte, sorridente, tenerissimo. E noi sovente ciechi, sordi,
muti… E noi a guerreggiare con la nostra interiorità che ammonisce, con coloro
che conosciamo e poco amiamo… E noi ad illuderci di poter costruire paradisi
artificiali… Capiremo una buona volta la Pazienza di Dio? E’ la risposta che
dobbiamo a Lui e al prossimo: un bel no o un bel sì, finalmente senza più
tentennamenti. Di questo straordinario Amore non possiamo abusare per
un’esistenza intera. Ma, se fino all’ultimo nostro respiro dovessimo
caparbiamente indugiare nel culto degli idoli del mondo, non ci rimarrà che
sperare: sulla Giustizia di Dio prevalga la sua infinita Misericordia. Buon
Natale a tutti e, in misura più grande, ai più sofferenti! BUON NATALE!