Piedimonte Matese. Il filo spezzato è il
filo della memoria, della identità culturale, collettiva e individuale di un
popolo. E’ il filo rotto tra passato e presente. E’ il senso di “spaesamento”
che ci prende quando non ci riconosciamo più nelle nostre città, sempre più
brutte e senza anima. O quando non riusciamo a distinguere la campagna dai
centri urbani. Il filo spezzato è quindi il tema del convegno che “Cittadini per il Parco” propone venerdì
7 settembre alle 17,00 a Portici, alla facoltà di Agraria dell'Università
"Federico II".
A discuterne sarà il
“gastronomo” Carlo Petrini, ovvero l’inventore della eco-gastronomia,
l’ispiratore di un movimento mondiale mirato a salvaguardare l’autosufficienza
alimentare e la difesa della biodiversità gastronomica (e quindi anche
ambientale). Ci
sarà anche un economista “liberal”, Luca Meldolesi, già titolare della cattedra
di politica economica alla Università di Napoli e da sempre impegnato in
ricerche sul campo nel nostro Mezzogiorno. Infine Salvatore Settis, archeologo e storico
dell’arte di caratura mondiale, già Presidente del Consiglio superiore dei Beni
Culturali e autore di importanti saggi, sulla difesa del paesaggio e dei beni
culturali, da lui considera un tutt’uno nel nostro paese. Al convegno sono previsti
anche contributi brevi, ma incisivi ,di rappresentanti delle istituzioni e
della società civile attiva nella difesa dell’ambiente e del territorio.
Il convegno vuole
naturalmente offrire un momento di riflessione, ma aspira anche e sopratutto,
come è nello spirito battagliero del Movimento, ad essere un momento di
coesione, catalizzatore di energie civiche e di progettazione di nuove e più
incisive iniziative destinate a “cucire quel filo”, a riannodare le trame di
uno sviluppo civile ed economico rispettoso della nostra identità storica,
delle nostre radici, della nostra salute fisica e mentale. L'appuntamento è dunque alla
Sala Manlio Rossi Doria del Palazzo Reale di Portici (via Università, 100).
Al termine del convegno,
sarà offerta una degustazione di prodotti agroalimentari tradizionali vesuviani
e campani nel cortile di Palazzo Muscobruno.
Pietro Rossi