16 agosto 2012

Il Presidente del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano fa chiarezza sulla vicenda dei dipendenti della Gestione Liquidatoria Regionale del soppresso Consorzio di Bonifica della Valle Telesina.


Andrea Pietro Cappella
PIEDIMONTE MATESE. In merito alle tendenziose affermazioni dell’estensore dell’articolo “Bonificare dalla disinformazione”, pubblicato nei giorni scorsi sul blog “ViviTelese.it”, si ritiene doveroso dare ai lettori alcune brevi, ma veritiere, precisazioni sulla vicenda dei dipendenti della Gestione Liquidatoria Regionale del soppresso Consorzio di Bonifica della Valle Telesina, per altro già fornite allo stesso Sig. Martino Ugo Izzo che, allo stato, preferisce evidentemente ignorare. Il Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano, che ho l’onore di rappresentare, - afferma il presidente Prof. Andrea Pietro Cappella - nel rispetto di quanto deliberato dal Consiglio dei Delegati nella seduta del  21 maggio scorso, e con l’unanime consenso della Deputazione Amministrativa, dopo la pubblicazione della Legge Regionale n°11 del 2012, ha tempestivamente richiesto gli opportuni chiarimenti, con l’espresso invito a coinvolgere l’Avvocatura Regionale, affinché fossero sciolti i dubbi, assolutamente evidenti, che discendevano dall’applicazione dell’art. 3 della citata legge regionale. È, pertanto, indubitabile che nessuno mai ha pensato di venir meno all´obbligo di ottemperare alla legge in argomento e che lo scrivente, nella qualità di Presidente e legale rappresentante dell’Ente, ha agito ed agisce nel rispetto delle indicazioni dettate dagli organi statutari. La nota regionale di riscontro, pervenuta il 16/07/2012, a firma del dirigente p.t. dell’A.G.C. Sviluppo Attività Settore Primario della Regione Campania, non chiarisce purtroppo molti degli aspetti sottoposti alla medesima Regione, come del resto si premura di segnalare lo stesso redattore nelle premesse della citata lettera, che viene scritta, per motivi a noi sconosciuti, senza il richiesto coinvolgimento dell’Avvocatura Regionale. Il Consorzio pertanto, preoccupato delle argomentazioni assolutamente elusive espresse in detta missiva, è stato costretto a gravarla, con il ricorso R.G. 3502/2012 – I sezione – affinché una risposta possa venire almeno dal Tribunale Amministrativo Regionale, al fine di evitare che vengano adottati atti che potrebbero comportare responsabilità sia di tipo penale che di tipo contabile. L’Autorità adita ha già fissato la discussione della Camera di Consiglio per il prossimo 12 settembre 2012, prima udienza utile, per cui in quella sede si spera possa venire una decisione chiarificatrice anche sul portato della legge. L’occasione è propizia per ribadire, ancora una volta, che gli Organi del Consorzio hanno richiesto i chiarimenti a seguito delle oggettive difficoltà - per la dizione della legge regionale citata - a provvedere ad una serie di adempimenti giuslavoristici e previdenziali per poter assumere il personale del disciolto Consorzio, ovvero per problematiche che riguardano tutte la tutela dei lavoratori. E’ evidente, pertanto, che il Consorzio, contrariamente a quanto ingiustamente e gratuitamente paventato, ha la massima attenzione e rispetto per le problematiche sollevate dai lavoratori dell’ex Consorzio Valle Telesina. In proposito, infatti, sarebbe sufficiente evidenziare il contenuto del penultimo capoverso della citata nota a firma del dirigente p.t. dell’A.G.C. Sviluppo Attività Settore Primario della Regione Campania, per avere conferma dell’assoluta incertezza normativa che potrebbe danneggiare proprio i dipendenti in argomento poiché indica, espressamente che, in riferimento all’ipotesi di una “mancata erogazione del contributo per gli anni successivi al 2012, …. spetta doverosamente agli amministratori del Consorzio mantenere in ordine i conti e soprattutto adottare ogni utile provvedimento, compreso la riduzione del personale, per evitare un possibile dissesto finanziario dell’Ente”. Tradotto in volgare italiano significherebbe “intanto li assumete e poi, se in futuro non vi mandiamo i soldi, li licenziate”. Appare dunque evidente che l’azione di trasparenza amministrativa che il Consorzio sta responsabilmente perseguendo, è orientata verso l’esclusivo interesse dei consorziati dell’intero comprensorio e degli stessi dipendenti dell’ex Consorzio di Bonifica della Valle Telesina i quali, per responsabilità non certo dell’Amministrazione rappresentata, dopo dieci anni dalla soppressione del loro Ente per il grave ed irrimediabile indebitamento, continuano a non ricevere risposte certe e chiare da parte degli organi preposti. Per ogni questione correlata, dunque, potrà e dovrà rispondere la Regione Campania ed il Commissario Liquidatore del soppresso Consorzio di Bonifica della Valle Telesina”.