Famiglia
casertana, suo malgrado, al centro delle polemiche, a Civitanova Marche, per
l’assegnazione di un alloggio di
edilizia popolare da parte da parte dei
competenti organi del Comune marchigiano. Da tempo, residenti in loco, gli
stessi componenti del nucleo familiare di Terra di Lavoro, qualche giorno fa,
avevano visto accolta la loro istanza di concessione di un’abitazione popolare
ed avevano, quindi, potuto prendere possesso della loro nuova casa. Ovviamente,
la novità è stata molto gradita e bene accolta dal gruppo di stretti parenti
interessati alla cosa. Senonchè, sul provvedimento di concessione di
quell’alloggio alla famiglia in questione,
che reca la firma del Sindaco Covatta, si è scatenata l’ira delle opposizioni
consiliari afferenti ai gruppi del PdL, di “Vince Civitanova”, di “Libera” e di
Insieme per Civitanova”, che ritengono che il primo cittadino locale abbia
compiuto un atto illegittimo nel “requisire un alloggio pubblico e nel metterlo
a disposizione di una famiglia che manco figura nell’elenco degli assegnatari.”
Il provvedimento “incriminato”, adottato dal Sindaco dell’importante cittadina
del Marceratese in forza dell’Art. 7
della Legge 2248/65, risale al 2 luglio scorso. Alle rimostranze dei
gruppi di minoranza, Covatta ha replicato di essere intervenuto più che
legittimamente- Infatti, sulla famiglia destinataria dell’appartamento stesso
incombeva un ordine di sfratto esecutivo e non si intravvedeva la possibilità
di reperire un altro alloggio libero sul mercato. A questo punto, ci viene in
mente l’antichissimo adagio popolare casertano-partenopeo “ ‘E ciucc
s’appiccicano e ‘e varril se scassano”. Speriamo, dunque, che, almeno dal punto
di vista abitativo, la famiglia protagonista di questa vicenda non abbia più
problemi di sorta.
Daniele Palazzo