Michele Santoro |
BAIA
LATINA. Un
piccolo Paese una grande Idea! Chi non frequenti il cosiddetto Alto Casertano
difficilmente sa dell’esistenza di due piccoli borghi che uniti assieme formano
il Comune di Baia e Latina, nella valle del Fiume Volturno. Antichi borghi che
racchiudono valori e bellezze storiche ed architettoniche che pochi conoscono,
ai quali fanno da sfondo dense colline boscose di macchia mediterranea. Oggi la
saggezza degli amministratori di questo piccolo Comune casertano ha fatto sì
che Baia e Latina sia inserito tra i Comuni che hanno fatto una scelta
Wilderness a tutela dei propri luoghi rimasti finora inalterati. Una proposta
per la designazione di alcune Aree Wilderness che permettano la difesa di ciò
che è rimasto selvaggio su quelle colline senza per questo sottoporre i propri
cittadini a vessazioni con rinunce impossibili da farsi per quanto riguarda
l’uso delle risorse naturali rinnovabili, quali il taglio dei boschi, il pascolo,
la raccolta dei funghi e la caccia, nei giorni scorsi è stata accolta dal
Consiglio comunale che ha infine deliberato, con decisione unanime di
maggioranza e minoranza, la designazione di ben 3 lembi di Area Wilderness per
un totale di circa 600
ettari. Esse tutelano lembi di colline rivestite da una
densa macchia mediterranea composta in prevalenza da lecci, terebinti, alberi
di Giuda, roverelle, ornielli ed aceri. Oggi le Aree Wilderness di Baia e
Latina, denominate “Santa Maria degli Angeli”, “Baia e Latina” e “Costa Latina”
sono inserite nel Sistema delle Aree Wilderness Italiane; una rete di aree che
dal nord al sud ha già raggiunto il numero di quasi 70 per un totale di quasi 45.000 ettari. Lembi
di natura da far rimanere paesaggisticamente immacolati, dove l’uomo possa
ancora andare a ritrovare i valori del tempo andato, preservati affinché almeno
qualcosa dei propri luoghi resti immutati per le generazioni a venire. Recentemente
la vicina Regione Lazio, a firma del proprio Presidente del Consiglio ha
presentato una proposta di legge per il riconoscimento di queste Aree, affinché
i Comuni designatori possano venire a godere di finanziamenti pubblici quali
premio per quanto essi hanno fatto autonomamente a favore della tutela
dell’ambiente. Con queste ultime Aree decise dal Comune di Baia e Latina anche
in Regione Campania si sta predisponendo il terreno politico affinché una legge
simile possa presto essere presentata: ad oggi sono difatti già 18 le Aree
Wilderness campane, delle quali ben 8 in Provincia di Caserta. Un plauso va quindi
dato agli amministratori di Baia e Latina, ed in particolare al loro
Sindaco Michele Santoro (ma anche all’amministrazione precedente che per
prima accolse la proposta e che oggi ha ritenuto di farla propria pure stando all’opposizione)
per la saggezza e lungimiranza della decisione. Tra l’altro le tre Aree
Wilderness oggi si prefigurano, almeno di fatto, anche come un baluardo a quel
progetto famigerato che vorrebbe vedere il Monte Monaco (naturale proseguimento
di queste colline, benché ricadente in altro Comune) trasformato in cava e
cementificio, anziché essere preservato come gioiello ambientale e
paesaggistico quale esso è, posto quasi come un’isola tra il Matese, il Monte
Maggiore e le sue acque minerali, il vulcano spento di Roccamonfina ed i monti
di Mignano. Scampoli di integre colline che ora si cercherà di farle conoscere
a chi le saprà apprezzare per il loro valore di per sé; perché è con piccole
cose come queste che si rende noto un paese e lo si valorizza, dandogli
un’etichetta come prodotto di qualità.
Pietro Rossi