Il
comitato promotore provinciale di LiberaMente Movimento Civico vigilerà insieme
alle altre associazioni e comitati ambientalisti l’intera vicenda dedita all’attività
di bonifica nella zona “lo Uttaro”, lo stanziamento di 1,5 milioni di euro contribuirà
a riprendere il progetto della bonifica e messa in sicurezza di un area
martoriata e sempre al centro dell’attenzione come soluzione plausibile delle
varie emergenze in merito alla questione rifiuti, 11 Agosto 2011 con decredo Dirigenziale n° 193
della Regione Campania, si autorizzava la costruzione di un sito di stoccaggio
di rifiuti pericolosi e non, allarmando e non poco i Comuni limitrofi alla zona, nonché minacciando per
l’ennesima volta la salute dei Cittadini e quella delle loro future generazioni.
Dopo gli interventi politico mediatici nei vari consigli Comunali e dopo una
serie di incontri e riunioni tra vari comitati ed associazioni ambientaliste,
abbiamo rilanciato una serie di iniziative dedite ad informare i cittadini
sulla realtà dei fatti, dal massiccio volantinaggio informativo sulla
vicenda in occasione della Marcia della
Pace a Caserta, alle oltre 700 Cartoline firmate dai cittadini ed inviate alla
Regione Campania, indirizzate all’Assessore Giovanni Romano, nella quale veniva
chiesta la revoca del decreto con un sollecito delle attività di bonifica.
Inoltre in una petizione popolare oltre 1000 firme dei cittadini Casertani sono
state protocollate Martedì mattina al Comune di Caserta, indirizzate al Sindaco
Del Gaudio, chiedendo l’urgente emanazione di una ordinanza sindacale che
contenga il divieto di realizzazione e l’entrata in funzione nell’area “lo
Uttaro” di nuove industrie insalubri. LiberaMente insieme alla altre
associazioni e comitati ambientalisti dopo il prossimo via libera alla gara
d’appalto per effettuare la caratterizzazione dell’area vigilerà sullo stanziamento
dei fondi e sul loro corretto uso finalizzato alla bonifica nonché sull’esito
del progetto per la costruzione del sito di stoccaggio di rifiuti dove opererà
la New Ecology, per ora sospeso per
effetto dell’emendamento Colasanto in base al quale si stabilisce che gli
impianti di stoccaggio non possono essere realizzati nei siti di interesse
nazionale o nelle aree vaste vale a dire quelle in cui vi è una forte concentrazione
di siti insalubri, da qui lo stop della
commissione che potrebbe influenzare anche l'esito del ricorso pendente al Tar
Lazio che sul caso si esprimerà il prossimo 15 marzo, in caso contrario saremo pronti a riscendere in campo
per ostacolare eventuali attività dedite al trattamento dei rifiuti in questo
territorio già rovinosamente inquinato e che vanta il triste primato dell’alta
incidenza tumorale, così come stimato dall’Osservatorio Epidemiologico
dell’Istituto Superiore di Sanità. La salute deve essere un bene primario da
salvaguardare per noi e le prossime generazioni in questa terra.
c.s.