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Sono Contrario alle emozioni
Perché
mentre ascoltiamo le nostre canzoni preferite ci assalgono vampe
gratuite d'autostima, il desiderio improvviso di prenderci un cane o una
nostalgia divorante delle polpette della nonna? E come fa Sharon Stone a
disegnare nell'aria, semplicemente muovendosi, delle curve piú belle
delle sue?
La verità è che Malinconico ha un
problema e non dice quale. Soprattutto non lo dice al suo
psicoterapeuta, che si trova davanti un pessimo paziente: bugiardo,
logorroico, reticente, provocatore sino allo sfinimento. Che fa e disfa
da solo la sua terapia digressiva. Non sappiamo se le sue acute
stupidaggini siano soltanto un campionario di alibi, ma il bello è che,
ridendo, pagina dopo pagina siamo d'accordo con lui.
Bisogna immaginarselo, Vincenzo Malinconico.
Bisogna
immaginarselo fuori dallo studio, per strada, o a casa, mentre vive la
sua vita e si fa le domande piú eccentriche e peregrine, e trova le
risposte piú folli e piú logiche.
È una gioia
stargli dietro, seguire la sua testa tortuosa e cristallina mentre
formula teoremi, aforismi e variazioni sul tema dell'amore,
dell'emotività e dei sentimenti.
Un romanzo
vorticoso, fatto di pezzi brevi, comici, filosofici, sempre folgoranti,
dove la scrittura si palesa al lettore in una delle sue versioni piú
artigianali: quella di strumento per capire come la pensiamo sulle cose.