Santa  Maria La Fossa – “Questo Osservatorio intende proporre alla Regione  Campania una modifica del metodo di calcolo della raccolta differenziata  vigente, volta a compensare l’effetto riduttivo che le buone pratiche  di prevenzione di produzione dei rifiuti determinano sulle frazioni  raccolte in modo differenziato”. E’ questa la proposta della quale si  sta facendo promotore l’Osservatorio Provinciale Rifiuti del Settore  Ecologia, Ambiente e Gestione rifiuti della Provincia di Caserta nei  confronti  della regione Campania. Ma in soldoni  di che cosa si tratta? Fuori dal linguaggio burocratese e per una  migliore comprensione del problema anche da parte di chi non è  addentrato in queste dinamiche poniamo il caso concreto del comune di  Santa Maria La Fossa. Comune virtuoso che, con il suo assessore  all’Ambiente Franco   Cepparulo (nella foto),  sta facendo della raccolta  differenziata un punto di forza. L’amministrazione comunale aveva in  animo di acquistare delle compostiere domestiche da distribuire alle  famiglie che avessero la disponibilità di un piccolo giardino (un orto, o  anche semplicemente un piccolo spazio verde). Le compostiere sono dei  contenitori dove scaricare la frazione umida. Con le compostiere  sarebbero state consegnate delle razioni di sostanze da aggiungere  all’umido al fine sia di abbattere le efflusioni maleodoranti e sia per  ridurre l’umido in concime per il giardino, l’orto etc.  Ma  l’iniziativa si dovette interrompere: le conseguenze sarebbero state  rilevanti sul piano dell’aumento della tassa rifiuti. In che senso? E’  presto spiegato. Se tutta (o gran parte della ) frazione umida non viene  consegnata, ciò comporta la diminuzione della percentuale della  raccolta differe  nziata. La conseguenza? Sarebbe aumentata la Tarsu per le fa!  miglie,  visto che non si sarebbe più potuto raggiungere la quote minime fissate  dalla Provincia, al di sotto della quale scatta l’aumento. Da qui la  proposta del ‘correttivo’ che l’Osservatorio sta proponendo alla Regione  Campania, visto anche che alcune Regioni italiane già hanno a ciò  provveduto. “Apprendiamo  con vivo piacere – ha commentato Cepparulo – che la Provincia si sta  attivando per chiedere il correttivo normativo alla Regione. Siamo stati  tra  i primi comuni a proporre la questione delle compostiere, avendole  inserite nell’apposito regolamento comunale della raccolta  differenziata. Non abbiamo potuto continuare nell’iniziativa proprio per  le conseguenze d’ordine economico che l’attivazione del servizio delle  compostiere domestiche poteva comportare: mi riferisco all’aumento della  tassa di raccolta dei rifiuti”.
