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Statistiche dimostrano che spesso, troppo spesso, le tariffe applicate, frutto di scelte e ragionamenti “politici” mirati a guadagnare consensi elettorali, non coprono i costi e determinano perdite di gestione che, per alchimie di bilanci, pur non risultando immediatamente visibili, ricadono nelle passività degli Enti Locali e quindi, comunque, a carico dell’utenza.
E quando l’attenzione si pone nella realtà a noi più vicina, dove si è direttamente interessati, nasce spontanea la domanda: a Caserta cosa succede? Qual è il sistema di gestione dell’ acqua? Inevitabilmente, nel nostro caso, lo sguardo va al “Consorzio Idrico Terra di Lavoro”, costituito da 54 Comuni e dalla Provincia di Caserta che è “soggetto di riferimento” per il numero di quote possedute. In questo nostro caso, i numeri e i parametri sono impietosi:
Ogni attività di manutenzione, di rilevamento consumi ed emissione ruoli affidate a soggetti terzi. Debiti per circa 130 milioni di Euro, Pignoramenti da parte di soggetti fornitori quali Acquacampania, Enel, Ditte appaltatrici della manutenzione e delle forniture, professionisti a vario titolo destinatari di incarichi. Distribuzione e sovrapposizioni di incarichi e consulenze, soprattutto legali, che generano parcelle di per sé di valori superiori alle entrate per canoni idrici. Certamente un “modello casertano” estremamente negativo. Un modello negativo che pesa direttamente sull’utenza, sui Comuni consorziati, sull’Ente Provincia. Un modello che, anche alla luce dell’esito referendario, richiede un intervento immediato e radicale a cominciare dalla sostituzione dell’attuale Consiglio di Amministrazione, peraltro già scaduto e la cui composizione numerica non rispetta la normativa vigente, a cui vanno direttamente imputati numeri e parametri disastrosi che incidono direttamente, in maniera proporzionale ed irreparabile, sui bilanci dei consorziati. Un intervento che, per ruolo politico ed amministrativo, è attribuito al “soggetto di riferimento”, cioè il Presidente della Provincia di Caserta. E’ proprio il caso di dire: On. Domenico Zinzi, se ci sei batti un colpo! Un colpo che sia un atto concreto nella direzione della buona e sana amministrazione. Un atto anche mirato a dare riscontro al voto espresso dagli elettori in occasione degli ultimi rinnovi delle Amministrazioni Comunali e della stessa Amministrazione Provinciale componenti il Consorzio.
Francesco Melillo