
Caserta.Spettacolo finalista del Premio Scenario         2009, Non merita Lamenti, sarà sul palco del Teatro           Civico 14 nell’ultimo week-end di febbraio. Venerdì 25         e sabato 26, alle ore 21.00, e domenica 27, alle         ore 19.00, Fedele Conanico, Ilaria Cecere e Annamaria             Palomba porteranno in scena la vita di Pascalina Di Gesù         coniugata Colantuono, mamma impegnata in due attività, “una         piena di cazzimma, l’altra caritatevole verso me e verso l’anima         che mi chiama”. Mamma che diede alla luce una figlia ingrata che         si lasciò andare al suicidio, una figlia che non resistette alla         sua storia, alla sua vita repressa. Così lo spettacolo scritto e         diretto da Luigi Imperato e Silvana Pirone         prende corpo attraverso il racconto della vita delle due donne         narrato dalle loro stesse voci. La storia di una piccolina, che         da prima della classe dovrà lasciare andare tutto ciò che ha         appreso sotto i colpi della violenza paterna, sotto i colpi di         un padre che si arroga il diritto di distruggere un’esistenza         solo perché l’ha creata, perché ne è padrone. Sulle tavole di         vicolo Della Ratta la madre ricorderà il dolore e i lamenti         ingoiati in nome della vergogna che suscita una morte suicida,         una morte che non merita lamenti. “Io piango i figli di tutti         perché – racconta Pascalina Di Gesù coniugata Colantuono – non         ho potuto piangere mia figlia. I morti di suicidio non si         piangono. Si atterrano silenziosi. La gente manco se ne deve         accorgere.  Quando è morta mi sono stata zitta. Ho inghiottito         tutte le urla delle madri che abbracciano figli morti, ho         divorato tutta la pietà della madonna vergine. Ma io sono tosta.         Mi lamento tutti i giorni, e vomito  quello che ho ingoiato. Mi         lamento per chi muore di malattia, di fatica, di speranza,         ammazzati, morti uccisi, vecchi, giovani, piccirilli. Chi si         suicida non è cristiano, non merita lacrime. Non merita         lamenti”.