Ruviano, il paese dei cornuti, colpisce ancora. Un virus che contagia sempre di più, tramite l’attesa Festa dei cornuti, celebrata da oltre 30 anni nel minuscolo comune casertano. Festa dei cornuti finita negli anni scorsi nella trasmissione di Raiuno, I Soliti Ignoti, in un programma di Retequattro, e recentemente, in un reportage pubblicato sul giornale nazionale Donna Più, dal giornalista freelance Giuseppe Sangiovanni, che ha proposto a diversi colleghi, con successo l’amicizia per i cornuti di Ruviano, su Facebook. Spicca l’adesione di due note giornaliste televisive. Della festa dei cornuti, si è interessata anche la professoressa, Rita Giuliani , dell’Università La Sapienza di Roma, che ne ha parlato in un convegno a Berlino. Evento raccontato dalla stessa, in due volumi dell’Università di Padova e in Russia. Curioso e bizzarro rito, verosimilmente già presente in era pagana, celebrato l’undici novembre, in onore di S.Martino, noto protettore dei portatori d’aculei. Tra pochi giorni, i cornuti doc, sfileranno in processione per le strade del paese, con mastodontiche corna sulla testa, in una sorta di “autoflagellazione collettiva”.Evento organizzato dall’ Associazione Cornuti Ruvianesi, presieduta da Franco Nicolella, sodalizio, che conta, centinaia di soci anche oltre oceano. “E’ un momento di allegoria, ironia, spensieratezza e puro divertimento- racconta-il presidente Nicolella. Associazione cresciuta negli anni, per l’arrivo di nuovi adepti, ogni anno in fila chi per cominciare il noviziato, chi per ricevere il “battesimo” e la conseguente patente di becco. Cornuto è bello. I duemila abitanti del paesino casertano sono orgogliosi di esserlo- e l’undici novembre si ritroveranno, provenienti dall’intera penisola (qualcuno anche dall’America) - per festeggiare il loro patrono. Uniti dalle armi portate sulla testa, “mimetizzati” per gioco- con buona dose d’ironia. “Terapia” per allontanare lo spettro di “pesi” veri sulla fronte- per dribblare ed esorcizzare l’incombente pericolo: l’anamnesi di qualche “antropologo”del luogo. In passerella becchi di tutti i tipi- con corna lunghissime, personalizzate, tecnologiche. Goliardia, ironia, folklore- per valorizzare il “prodotto tipico ruvianese: le corna. Processione, inno, battesimo nuovi adepti, discorso del Presidente dell’Associazione, elencherà le dieci buone regole del cornuto doc.
Maria Bartolo