S. Tammaro - Questo il documento stilato dai sindaci riunitisi anche in data odierna a San Tammaro per protestare contro lo sversamento dei rifiuti provenienti da Napoli nella discarica quasi satura di Maruzzella. Non è bastato un “quarto di secolo” in cui la provincia di Caserta ha “ospitato” sul proprio territorio lo sversamento di rifiuti solidi urbani, i due terzi dei quali provenienti dalla cinta partenopea? Omettiamo, in questo documento, ogni ulteriore riferimento ai rifiuti tossici ed industriali, scelleratamente ed illegalmente smaltiti nello stesso territorio, frutto, almeno questo ci sia consentito affermare, sicuramente non proveniente dall’apparato industriale e/o comunque produttivo insistente nella nostra provincia. Nell’ultimo periodo, alcuni interventi governativi ed alcuni quadri normativi avevano lasciato sperare nell’inizio di una diversa coscienza partecipativa e decisionale nell’affrontare le problematiche ambientali ed in particolare quelle del ciclo integrato dei rifiuti urbani; partecipazione e decisioni nelle quali il ruolo delle autonomie locali potesse trovare il suo spazio collaborativo in una riconosciuta fisiologica dignità politica – amministrativa, il tutto finalizzato alla formazione di una consapevole, moderna e condivisa coscienza ambientale. All’inizio del percorso del decreto legge del 30.12.2009 numero 195, si era immaginato, anche con il concorso dei sindaci attraverso l’apporto dell’ANCI Regionale, che venissero accolte alcune proposte migliorative tese ad una maggiore aderenza del ciclo integrato dei rifiuti alle specifiche realtà territoriali (Consorzi rifiuti su precisa base provinciale, utilizzo delle risorse umane in testa alle strutture comunali, apertura ad innovative e sicure tecnologie etc. etc. etc.)Nella conversione in legge del predetto decreto, tali aspettative, pur non concretizzatesi nel senso auspicato, hanno comunque, garantito almeno alle province una gestione certa degli impianti in prima battuta ed in seguito anche quella della gestione completa del ciclo integrato dei rifiuti.A fronte di tale atto, i Sindaci della provincia di Caserta esprimono il più profondo dissenso e la loro più convinta opposizione, non solo per tutte le ragioni espresse in premessa, ma anche per il rischio di veder prevalere, a danno della nostra terra, forme di aperta protesta e di violenza manifestate in altre parti della Regione. Non si sta ingenerando il rischio di far “confrontare” le capacità di “protesta” tra singole zone della Regione Campania? Noi sindaci casertani, responsabilmente e civilmente, intendiamo far prevalere la logica “dell’aperto confronto”. A fronte di una mancata apertura a questa richiesta di confronto ed al cospetto di inutili atti di forza, le nostre popolazioni, già esasperate dal “quarto di secolo di ambientale sopraffazione”, potrebbero dar vita ad incontrollabili ma comprensibili manifestazioni di protesta.
C.S.