29 settembre 2010

AL VALICO DEL BRENNERO NUTRITA DELEGAZIONE DI ALLEVATORI E COLTIVATORI DI COLDIRETTI CASERTA.


CASERTA. Lo scandalo della mozzarella blu contaminata prodotta in Germania e venduta in tutta Europa con nomi italiani è la goccia che fa traboccare un vaso pieno di prodotti alimentari stranieri di scarsa qualità spacciati come Made in Italy, a danno dei consumatori e dei coltivatori, che chiedono definitivamente chiarezza. Di fronte ai ritardi dell’Unione Europea nel rendere obbligatoria l’indicazione di origine degli alimenti e a sostegno delle iniziative di legge nazionali, NELL’AMBITO DELLA GRANDE MOBILITAZIONE DI COLDIRETTI, IERI SERA DA CASERTA E’ PARTITA ALLA VOLTA DEL VALICO DEL BRENNERO UNA NUTRITA DELEGAZIONE DI ALLEVATORI E COLTIVATORI GUIDATA DAL DIRETTORE MARCELLO DE SIMONE, CHE INSIEME ALLE DELEGAZIONI PROVENIENTI DA TUTTA ITALIA animeranno questo grande momento in difesa del Made in Italy minacciato dalle importazioni di “schifezze” vendute come italiane. L’obiettivo è scoprire il "finto Made in Italy" trasportato sui camion in transito AL VALICO DEL BRENNERO. Attraverso il VALICO DEL BRENNERO giungono in Italia migliaia di tonnellate di prodotti ortofrutticoli e di concentrato di pomodoro cinese e altri prodotti destinati a finire in tavola senza alcuna informazione ai consumatori. E’ una realtà accertata l’anno scorso alla prima manifestazione che coldiretti attuò al valico. In quella circostanza furono trovate mozzarelle tedesche dirette in Campania, pomodori olandesi richiesti da cooperative di Trento e Verona ma anche cagliate della Germania dirette a Ravenna in camion conservanti in condizioni di dubbia igiene, pomodori e peperoni olandesi destinati al Triveneto, concentrato di succo d’arancia per Messina. Furono centinaia i camion fermati e controllati dagli agricoltori Coldiretti grazie alla grande collaborazione delle forze dell’ordine. I risultati delle ispezioni confermarono l’allarme lanciato dagli agricoltori italiani: un fiume di latte e di prodotti agroalimentari stranieri valica le nostre frontiere e finisce negli scaffali di tutta Italia – denuncia Coldiretti - magicamente trasformato in Made in Italy.


c.s.