CASTELLO DEL MATESE. In pieno svolgimento, in località Scennerato nel Parco Regionale del Matese, il Progetto Migrandate che prevede lo studio della migrazione autunnale dei passeriformi trans-sahariani attraverso la tecnica dell'inanellamento. Partito il 20 agosto il campo resterà aperto fino al 27, durante questi giorni si inanella senza interruzioni, si dorme in tenda e si cucina con fornello da campo. Le principali attività effettuate presso il Campo di inanellamento avifauna promosso dal CEDA Legambiente Matese, con la collaborazione dell'ASOIM e il patrocinio del Parco Regionale del Matese, ci ha spiegato Nando Pirro presidente di Legambiente Matese, sono l’avvistamento dal campo base, il prelievo degli uccelli dalle reti, l’osservazione, la raccolta dei dati sugli esemplari, la misurazione della lunghezza delle ali e la foto per gli esemplari più interessanti prima della liberazione. Dopo soli tre giorni sono state superate le 550 catture e le 25 specie censite. Tra le tante Rondini, Picchio muratore, Cannaiola, Cannareccione, Averla piccola, Torcicollo, Forapaglie e per la prima volta censiti nel Matese, la Cannaiola Verdognola e il Canapino Maggiore. Oltre al passaggio degli uccelli, presso il Campo del Progetto Migrandate c’è anche transito di persone, esperti, ornitologi di varie parti ma anche tante persone comuni e bambini, affascinati dalla possibilità di vedere da vicino gli uccelli. Il campo è stato visitato anche dal Presidente del Parco Pino Falco e da Maurizio Frassinet vicepresidente dell’ASOIM e già commissario del Parco del Matese negli anni passati. Speriamo che la nostra iniziativa, ha concluso Nando Pirro, serva anche a rilanciare il parco che sta attraversando un momento difficile che vede la revoca della nomina del Presidente, il ritiro del personale amministrativo della Provincia e delle Guardie Provinciali.
Pietro Rossi