CASERTA. Si terrà all’Hotel Europa di Caserta, martedì 6 luglio dalle ore 10.00 alle ore 14.00, il secondo dei quattro seminari sul tema del Lavoro Dignitoso promossi da ARCI, ACLI, CGIL, CISL e UIL. I seminari promossi dalle associazioni rappresentano un momento di informazione e sensibilizzazione degli iscritti alle più grandi organizzazioni sociali e sindacali italiane sui temi del lavoro dignitoso e della partecipazione sociale come elementi indispensabili per combattere la povertà nei Paesi in Via di Sviluppo. L’appuntamento casertano fa seguito a quello dello scorso mese tenutosi a Torino. Nell’occasione oltre la moderatrice dell’incontro, il presidente dell’Arci Campania Francesca Coleti, interverranno fra gli altri Camilla Bernabei, Segretaria Generale della CGIL Caserta, Massimiliano Santoli, Presidente del Gruppo giovani imprenditori di Confindustria Caserta, Carmine Crisci, Segretario Generale della CISL Caserta, e Angelo Petrocelli, Direttore dell’Ufficio Provinciale del Lavoro di Caserta. Le conclusioni saranno affidate all’esponente della CGIL Nazionale Renzo Concezione, direttore di Progetto Sviluppo. Oltre l’argomento principale del tavolo di discussione, il Lavoro Dignitoso, il seminario dedicherà una parte dei lavori alla tematica del partenariato internazionale per lo sviluppo e la creazione di reti associative nord e sud del mondo.
La violazione del diritto alla libertà di associazione e quello alla contrattazione collettiva, le svariate forme di discriminazione che colpiscono indistintamente i lavoratori di ogni parte del globo, hanno di fatto prodotto un sempre maggior degrado delle condizioni lavorative nelle quali le masse operaie e impiegatizie mondiali si trovano quotidianamente ad operare. Il decadimento dei diritti sanciti dalle leggi internazionali ha avuto una correlazione inversa con l’inclusione nel mercato mondiale dei paesi meno sviluppati. Correlazione inversa dovuta a diversi motivi. Alle legislazioni poco sviluppate di alcuni di essi, alla presenza di dittature temporanee, alla scarsa sensibilità dei governi o degli stessi lavoratori, in genere poco scolarizzati e poco consapevoli dell’esistenza di leggi a loro difesa.
È per questo che l’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) ha formulato, nel 1999, il concetto di Lavoro Dignitoso, che in breve tempo è stato globalmente riconosciuto come unica chiave per la sradicare la povertà tanto da essere inserito nella dichiarazione finale del UN World Summit del settembre 2005 quale obiettivo centrale per le politiche nazionali ed internazionali. Definito come quel lavoro che si svolge “in condizioni di libertà, sicurezza, dignità ed uguaglianza a cui vengano corrisposte adeguata retribuzione e protezione sociale” rappresenta l'unica alternativa per avviare quel processo garantito dalla ricaduta, sul territorio che accoglie i siti di produzione, del maggior valore che le produzioni ospitate possono garantire.
Non solo, quindi, il rispetto di diritti inalienabili alla persona, ma anche la necessità della definizione di un nuovo modello di lavoro a livello internazionale e di una rinnovata collaborazione fra Paesi che adottano gran parte di tali leggi con altri che non le hanno ancora recepite, rappresentano i punti fondamentali sui quali verteranno gli incontri di martedì 6 luglio e che saranno poi ripresi nelle tappe successive al progetto di sensibilizzazione, verso nuovi operato del terzo settore, che proseguirà sul resto del territorio nazionale.
La violazione del diritto alla libertà di associazione e quello alla contrattazione collettiva, le svariate forme di discriminazione che colpiscono indistintamente i lavoratori di ogni parte del globo, hanno di fatto prodotto un sempre maggior degrado delle condizioni lavorative nelle quali le masse operaie e impiegatizie mondiali si trovano quotidianamente ad operare. Il decadimento dei diritti sanciti dalle leggi internazionali ha avuto una correlazione inversa con l’inclusione nel mercato mondiale dei paesi meno sviluppati. Correlazione inversa dovuta a diversi motivi. Alle legislazioni poco sviluppate di alcuni di essi, alla presenza di dittature temporanee, alla scarsa sensibilità dei governi o degli stessi lavoratori, in genere poco scolarizzati e poco consapevoli dell’esistenza di leggi a loro difesa.
È per questo che l’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) ha formulato, nel 1999, il concetto di Lavoro Dignitoso, che in breve tempo è stato globalmente riconosciuto come unica chiave per la sradicare la povertà tanto da essere inserito nella dichiarazione finale del UN World Summit del settembre 2005 quale obiettivo centrale per le politiche nazionali ed internazionali. Definito come quel lavoro che si svolge “in condizioni di libertà, sicurezza, dignità ed uguaglianza a cui vengano corrisposte adeguata retribuzione e protezione sociale” rappresenta l'unica alternativa per avviare quel processo garantito dalla ricaduta, sul territorio che accoglie i siti di produzione, del maggior valore che le produzioni ospitate possono garantire.
Non solo, quindi, il rispetto di diritti inalienabili alla persona, ma anche la necessità della definizione di un nuovo modello di lavoro a livello internazionale e di una rinnovata collaborazione fra Paesi che adottano gran parte di tali leggi con altri che non le hanno ancora recepite, rappresentano i punti fondamentali sui quali verteranno gli incontri di martedì 6 luglio e che saranno poi ripresi nelle tappe successive al progetto di sensibilizzazione, verso nuovi operato del terzo settore, che proseguirà sul resto del territorio nazionale.
Alessandro Dorelli