11 marzo 2010

Una democrazia da difendere (anche) con il voto.


Letino. Hanno partecipato in tanti alle manifestazioni di protesta contro il decreto ad listam che si sono svolte in tutta Italia nel finesettimana e questo ha rincuorato non poco chi, sabato mattina, appresala notizia del varo del decreto con la firma del Quirinale si èsentito cascare le braccia ed ha pensato ancora una volta. Ma in che Paese vivo ?.Il semplice cittadino che vuole fare domanda per partecipare ad unconcorso, sa bene che se presenta tale domanda oltre i termini, questanon è accolta ed è come se non fosse mai stata presentata.O ancora se tale situazione si fosse presentata per un piccolopartito, non sarebbe stata presa in considerazione questo solo perchéil partito “non conta niente”ed è soggetto alle regole al pari dichiunque altro.Abbiamo prefigurato due ipotesi tipiche di che cosa si voglia direrispettare le regole e vivere in un paese civile.Noi restiamo convinti di tre cose fondamentali dal punto di vista deldiritto costituzionale: 1) che in materia elettorale non si puòintervenire per decreto e, quando è stato fatto in rarissimeeccezioni, c’era il consenso unanime del Parlamento. Stavolta non ècosì. 2) il Titolo V della Costituzione, così come rinnovato nel 2001,assegna alle Regioni, non allo Stato, il potere di legiferare neldettaglio sulla materia elettorale. Lo Stato deve limitarsi a forniresoltanto i “principi generali”. Con il decreto, il Governo va ,quindi,ben oltre le sue prerogative costituzionali. 3) Si interviene “ad hoc”su due Regioni (Lazio e Lombardia) creando una disparità immotivatacon le altre e una ancora più grave disparità si crea tra coloro chehanno rispettato la legge e le regole e coloro che per una negligenzaperaltro neanche ammessa le hanno infrante e sono stati sanati aposterioriCome si può rispondere a ciò? Si può rispondere che viviamo in unPaese in cui tanta gente è capace ancora e con forza di reagire aisoprusi e alle ingiustizie e non vuole farsi mettere i piedi sullatesta da una destra arrogante e prepotente.Non possiamo sottacere rispetto alle regole elettorali perché sono lenorme necessarie della democrazia.Ancora una volta, ci viene da dire che l’Italia, soprattutto per lasua storia, per le sue battaglie democratiche, per coloro che hannodato la vita per la nostra libertà, non merita una destra cosìprofondamente estranea ai valori della Costituzione.Questa destra si può battere non solo con la forte presenza in piazzaa Roma sabato 13 marzo ma anche con la partecipazione massiccia alvoto. Serve unità e combattività. Serve un progetto alternativo.Sinistra Ecologia e Libertà con Antonietta Fortini in Regione Campaniasono in campo per questo.http://www.fortiniantonietta.blogspot.com/


Fonte: Comunicato Stampa Antonietta Fortini