PIEDIMONTE MATESE. Italia dei Valori intende proporre una alternativa di governo a quello xenofobo, razzista, anti meridionale che oggi ci ritroviamo. Non certamente da soli. E’ evidente che il nostro principale interlocutore è il partito democratico. Certo non abbiamo condiviso le dichiarazioni di Enrico Letta- secondo il quale la nostra opposizione intransigente e poco dialogante non sarebbe efficace nel contrastare il governo di mister B. Il vicesegretario del PD forse ha rimosso dalla propria memoria, tra l’altro, l’assenza determinante di troppi parlamentari del PD quando il governo ha posto il voto di fiducia sullo scudo fiscale. Certo non abbiamo condiviso, come peraltro tanti elettori dello stesso PD, la buona disposizione di D’Alema alle pseudo-riforme della destra o la presentazione da parte di esponenti del PD di proposte di legge tese a reintrodurre l’immunità parlamentare. Pertanto abbiamo dovuto “spiegare” al PD che l’alleanza non è scontata. Noi non chiediamo poltrone e candidati presidenti di regione. Ma certe aperture al berlusconismo (che io definirei piuttosto cali di braghe), certi atteggiamenti di supponenza da primi della classe, certi atteggiamenti ondivaghi in tema di giustizia non possiamo consentirli al nostro principale alleato. Pertanto era opportuno alzare la voce e mostrare i muscoli, come ben ha fatto il Presidente Di Pietro nella sua lettera a Bersani. Sappiamo bene che strumentalmente e scorrettamente molti quanto parlano di noi introducono una categoria, quella dei sentimenti ( e la parola odio viene ormai associata ad IDV con estrema facilità) che non è propria della politica. In ogni caso il verbo odiare non fa parte del nostro linguaggio né del nostro modo di interpretare la vita e la politica. Certo siamo un partito dalle posizioni politiche nette, rigorose, che pretende rispetto dagli alleati, preferendo rinunciare a incarichi o poltrone quando questi ultimi dovessero sottintendere una rinuncia alle nostre battaglie e alla nostra coerenza. Ce lo possiamo permettere perché non viviamo di politica. E, inevitabilmente, la “tiratina d’orecchi” ha presto prodotto i suoi effetti. Bersani ci ha riconosciuto un ruolo essenziale nella coalizione e ha fatto ritirare ai suoi Parlamentari le proposte di legge per la reintroduzione dell’immunità parlamentare. Nel frattempo il Corriere del Mezzogiorno ha pubblicato ieri una interessante intervista del governatore uscente in cui Antonio Bassolino fa una grande apertura alla società civile e invita i partiti della coalizione a guardare oltre loro stessi. Umilmente, da cittadino proposto a rappresentare l'Alto Casertano alle elezioni regionali dal coordinamento politico comprensoriale, faccio una riflessione: in Campania abbiamo bisogno come il pane di dare un chiaro segnale da dare alle giovani generazioni e alla criminalità organizzata. Spero proprio che la scelta del candidato governatore della nostra regione possa essere in questa direzione, guardando alle migliori e più significative espressioni del mondo dell'università, delle professioni, della magistratura.
Emilio Iannotta
Emilio Iannotta
(nella foto il Dott. Emilio Iannotta)