PIEDIMONTE MATESE – Pubblico delle grandi occasioni per la presentazione del libro di Liliana De Cristoforo “Donne, Cancelli e Delitti ” nell’accogliente sala Minerva dell’Associazione Storica del Medio Volturno, gentilmente messa a disposizione dal presidente dr. Pasquale Simonelli. Discorso a più voci sia nella presentazione del libro, affidata a tre valenti relatori, che nella successiva discussione, caratterizzata da richieste di approfondimenti delle condizioni di vita dei detenuti in carcere ma anche di avvenimenti accaduti negli ultimi giorni come pestaggi e morti sospette. I lavori, moderati dal dr. Pasquale Simonelli, hanno avuto inizio con le relazioni tenute dal preside Gino Tino e dall’ ispettore del Miur Giuseppe Faraone. Simonelli ha messo in risalto le caratteristiche principali del libro,Tino ha sottolineato il modo semplice di scrivere e l’animus che pervade le diverse storie narrate dalla De Cristoforo, che per circa trent’anni ha vissuto a stretto contatto delle detenute. come direttrice di istituti di pena. Il libro , come è scritto sulla copertina, è nato dal desiderio di esplorare e comprendere l'animo femminile. L'autrice ha raccolto le testimonianze di alcune detenute conosciute nel corso della sua attività lavorativa. Si tratta di storie significative, profondamente umane e con un sottile risvolto psicologico, che riguardano donne molto diverse fra loro ma tutte realmente esistite.“ Il mio intervento, ha sottolineato il prof. Faraone, vuol essere solo la testimonianza di come all'autrice sia venuta l'idea di scrivere questo libro. Le rare volte che ci incontravamo, per essere un po' parenti, Liliana mi raccontava qualche episodio legato alla sua attività professionale e le vicende di detenute che aveva conosciuto nelle carceri da lei dirette: ogni volta la sollecitavo a mettere per iscritto le storie di queste sue esperienze. Liliana De Cristoforo ha diretto, per più di trent'anni, istituti penitenziari in prevalenza femminili. Si è sempre interessata delle problematiche riguardanti la condizione della donna e degli aspetti rieducativi della pena. Vive a Caserta dove è impegnata in numerose attività sociali. A conclusione dei lavori e prima del dibattito finale l’autrice ha concluso dicendo che: “Ciò che è stato riportato nei racconti, ovviamente, non è la verità assoluta ma piuttosto è la risultante delle percezione della verità delle singole protagoniste. Non ho mai indagato sul passato delle detenute incontrate negli istituti che ho diretto nel corso della mia attività professionale, mi sembrava una indiscrezione inopportuna.” Numerose le domande del pubblico fatte da Vincenza Venditti, Umberto Comparone, Nicola Di Fusco, Costantino Leuci, vice sindaco di Piedimonte Matese , sui vari problemi della giustizia, sul delitto d’onore, sulla vita dei detenuti in carcere, sugli ultimi casi di morte in carcere ed in particolare sulla morte nel carcere di Sulmona di Camillo Valentini, sindaco di Roccaraso, accusato di speculazioni edilizie, problema sollevato da Lorenzo Vetere. Come si sa sul suo suicidio sono stati sollevati molti dubbi. Su quest’ultima vicenda ha preso la parola l’ex direttore delle Carcere di Isernia che ha difeso strenuamente il comportamento delle guardie carcerarie , ligie agli ordini impartiti dalla procura.
Nicola Iannitti