07 dicembre 2009

Pirateria lungo le coste somale, l'on. Patriciello chiede misure urgenti di protezione


VENAFRO. Con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona che potenzia il ruolo dell’Ue nell’ambito della Politica europea di sicurezza e difesa, sono molte le questioni prioritarie delle quali il Parlamento europeo è chiamato ad occuparsi. Tra queste la necessità di misure adeguate per contrastare la pirateria lungo le coste somale. Lo scorso 3 dicembre una nave battente bandiera di Antigua-Barbuda, il cargo Charelle, è stata rilasciata dai suoi sequestratori. Lo ha reso noto il comando dell'operazione europea anti-pirateria Atalante. La nave era stata sequestrata il 12 giugno scorso al largo delle coste dell'Oman con dieci persone di equipaggio a bordo. L’eurodeputato del PdL, Aldo Patriciello (nella foto), al riguardo ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea chiedendo provvedimenti urgenti. “La minaccia costante alla navigazione tra Europa e Asia è un problema complesso – ha spiegato l’eurodeputato – poiché all’origine di questi episodi di pirateria c’è una vera e propria rete criminale. Attualmente l’Unione Europea è impegnata attraverso la missione navale Atalanta il cui scopo è proteggere la navi che trasportano gli aiuti del Programma alimentare mondiale destinati ai profughi somali”.
Solo pochi giorni fa il capo missione, l’ammiraglio Peter D. Hudson, ha illustrato ai parlamentari europei i risultati raggiunti: 36 navi intercettate, 14 attacchi diretti evitati, diverse imbarcazioni affondate. “Il problema che l’ammiraglio Hudson ha evidenziato – ha sottolineato l’On. Patriciello – sono le tattiche di assalto che diventano sempre più sofisticate, nonché il fenomeno che porta molti pescatori somali a diventare pirati. Addirittura – ha aggiunto il deputato europeo – si stanno formando bande di pirati somali che si trasformano in una sorta di guardia costiera e si inseriscono nelle azioni criminali cercando di mediare sui riscatti. Ora, se consideriamo che sta crescendo il ruolo dell’UE come finanziatore dello sviluppo nei paesi africani, si capisce quale importanza assuma la lotta contro questo fenomeno criminale”. La Commissione europea al riguardo ha reso note le somme messe a disposizione delle istituzioni somale: 163 milioni di euro per sostenere la sicurezza attraverso la creazione di un corpo di polizia di 10.000 unità, ai quali si aggiungono altri 6.000 unità destinate alla sicurezza nazionale. “E’ appunto il grande peso dell’impegno materiale europeo nei confronti della Somalia – ha concluso Patriciello – che giustifica la nostra richiesta di intensificare le misure di protezione delle navi che incrociano nel golfo di Aden e al largo delle coste somale. Non possiamo correre il rischio che i fondi europei destinati alla sicurezza e alla stabilità di un paese devastato da decenni di guerra civile finiscano nelle mani di organizzazioni criminali”.

Fonte: Ufficio stampa On. Aldo Patriciello