Cellole. Sarò morboso con le mie domande, ma è questo che si fa quando si fanno degli editoriali, o no? Le domande di oggi sono due: perché togliere una delega a Montecuollo? Perché a Venturino viene data solo la delega alle Politiche giovanili? Sviluppo subito il mio discorso. I rimpasti di giunta sono sempre un momento politico importante, è noto. Molti sindaci testimoniano la valenza del proprio esecutivo, la volontà di rinnovare l’azione politica o di rilanciarla, promuovono consiglieri particolarmente eccellenti e declassano quelli meno meritevoli. Infine, è anche un banco di prova politico nei confronti della comunità. Ebbene, il messaggio lanciato dal rimpasto di giunta dell’Amministrazione del Comune di Cellole per me è: abbiamo chiuso il buco creato da Aniello Di Ruocco. Nulla più. Un pò poco per il giro di boa dei diciotto mesi alla guida del Comune di Cellole ed un pò poco rispetto alle dichiarazioni effettuate nel mese di Settembre dalla stessa Amministrazione, che dichiara la volontà di effettuare dei piccoli cambiamenti per concludere con forza il mandato assegnato dagli elettori. La giunta emersa nella giornata del 30 novembre scorso, non me ne vogliano i colleghi giornalisti (è bello poter scrivere questo dopo tanto tempo passato a scribacchiare in attesa del tesserino da pubblicista) ma l’ufficialità si ottiene solamente con i Consigli comunali e non con le indiscrezioni, ha lasciato parecchi basiti e non solo me. La prima domanda sulla volontà di togliere una delega ad Arturo Montecuollo è forte. Montecuollo è il primo eletto del gruppo “Cellole Domani” con oltre trecento preferenze, un record da quando esiste la preferenza unica alle elezioni, ed è anche esponente di una delle famiglie politiche di spicco della comunità cellolese: i Ponticelli. I Ponticelli reggevano, nonostante una piccolissima interruzione nella scorsa legislatura, il mandato ai Lavori Pubblici da almeno un ventennio con l’ottima figura di Fernando Ponticelli, stimato professionista ed abile amministratore. Montecuollo, inoltre, è l’unico a vedersi ridurre il carico di lavoro mentre gli altri sono stati tutti promossi. Il segnale politico esterno potrebbe essere: non lavorava bene, dunque è stato preferibile togliergli parte del gravame. Un altra spiegazione è che lo stesso assessore abbia chiesto al primo cittadino di ridurre i carichi amministrativi, ma nei mesi scorsi un simile gesto non era stato reso noto. L’iniziativa è ancora più inaspettata, visto che si tratta di un settore ove il Comune di Cellole si è sempre distinto in iniziativa e gli ultimi due anni non sono stati da meno. Anzi, se c’era un settore chiacchierato in malo modo, sia in ambito giornalistico sia in ambito politico, è quello delle Politiche sociali a cui però l’assessore al ramo è stato confermato. D’altro canto entra Giovanni Venturino (nella foto) in giunta e con la delega alle Politiche giovanili. La mia riflessione a riguardo è la seguente: Venturino reggeva, in qualità di consigliere delegato, lo stesso incarico e negli ultimi due anni non molto è stato fatto per i giovani cellolesi, soprattutto per le difficoltà inerenti il distretto scolastico (a cui sono legate numerose iniziative relative al settore) sia per le ristrettezze di bilancio. Ora, visto che sia la prima sia la seconda non è colpa di Venturino ed è da considerare come fattore esterno, cosa cambierà nella gestione del settore? Niente, poco, qualcosa? La soluzione sarebbe in una spesa rimodulata in favore dei giovani, ma con i tagli a livello statale e con la crisi in atto si può pensare ad una soluzione di rigore ovvero a ben poche pagnotte per il Venturino. Stante i fatti, il nuovo assetto di giunta è solamente un “tappa buchi” per la fuoriuscita dell’assessore Di Ruocco. Un occasione persa, se è veramente così. (articolo redatto sul blog di Elio Romano, editorialista di questo blog)