COMUNICATO STAMPA
Il gruppo consiliare del PdL mescola come sempre menzogne, illazioni e dimenticanze per creare fumo e continuare ad ingannare i cittadini.
O almeno questa è l’ illusione dei suoi componenti (ad eccezione forse del Consigliere Iannarelli che non ha firmato il ricorso).
Nella sua nota sull’ordinanza del TAR del 19/11/09, ad esempio, il PdL dimentica di dire che il Commissario è stato nominato anzitutto perché il Sindaco Sarro dal 2000 al 2006 non ha provveduto ad adottare il Piano commerciale, nonostante avesse nominato un architetto per la redazione di tale piano; redazione che è avvenuta ed è stata anche pagata. Naturalmente con i soldi dei cittadini.
Nella stessa nota si omette di ricordare che il Sindaco in persona ha accompagnato rappresentanti dei commercianti dal Commissario regionale per far esporre le richieste della categoria e per sostenerle autorevolmente; tanto è vero che molte di queste sono state recepite dal Commissario stesso, come si evince chiaramente, confrontando la prima stesura del Piano con quella definitiva licenziata dal dott. Polizio.
Ancora, si travisa la verità su quanto avvenuto nel Consiglio comunale del 20/10/09, quando maggioranza e opposizione sono stati concordi nell’affidare alla commissione consiliare il compito di analizzare il Piano, una volta approvato, e richiedere tutte le modifiche che eventualmente si ritenessero necessarie per la salvaguardia dei cittadini e dei commercianti di Piedimonte. L’unica divisione tra maggioranza e opposizione c’è poi stata sulla composizione di tale commissione.
Si offende poi la professionalità e l’onestà di un funzionario regionale, dicendo che il suo piano è stato scritto chiaramente per favorire l’interesse di un privato a discapito di tutta la collettività
Si insiste, infine, ad attribuire al Sindaco una volontà che non gli appartiene e non gli compete: il cosiddetto centro commerciale di via Canneto si farà o non si farà se la normativa comunale, regionale e nazionale lo consentirà oppure no. Non se lo vuole il Sindaco ovvero se non lo vuole il Senatore Sarro.
Questa personalizzazione dei diritti e delle norme non ci appartiene, la lasciamo volentieri al PdL, che si proclama paladino delle libertà, dei diritti e dell’iniziativa economica, ma che qui a Piedimonte, evidentemente, segue altre logiche o impulsi vendicativi!
GRUPPO CONSILIARE PIEDIMONTE DEMOCRATICA
O almeno questa è l’ illusione dei suoi componenti (ad eccezione forse del Consigliere Iannarelli che non ha firmato il ricorso).
Nella sua nota sull’ordinanza del TAR del 19/11/09, ad esempio, il PdL dimentica di dire che il Commissario è stato nominato anzitutto perché il Sindaco Sarro dal 2000 al 2006 non ha provveduto ad adottare il Piano commerciale, nonostante avesse nominato un architetto per la redazione di tale piano; redazione che è avvenuta ed è stata anche pagata. Naturalmente con i soldi dei cittadini.
Nella stessa nota si omette di ricordare che il Sindaco in persona ha accompagnato rappresentanti dei commercianti dal Commissario regionale per far esporre le richieste della categoria e per sostenerle autorevolmente; tanto è vero che molte di queste sono state recepite dal Commissario stesso, come si evince chiaramente, confrontando la prima stesura del Piano con quella definitiva licenziata dal dott. Polizio.
Ancora, si travisa la verità su quanto avvenuto nel Consiglio comunale del 20/10/09, quando maggioranza e opposizione sono stati concordi nell’affidare alla commissione consiliare il compito di analizzare il Piano, una volta approvato, e richiedere tutte le modifiche che eventualmente si ritenessero necessarie per la salvaguardia dei cittadini e dei commercianti di Piedimonte. L’unica divisione tra maggioranza e opposizione c’è poi stata sulla composizione di tale commissione.
Si offende poi la professionalità e l’onestà di un funzionario regionale, dicendo che il suo piano è stato scritto chiaramente per favorire l’interesse di un privato a discapito di tutta la collettività
Si insiste, infine, ad attribuire al Sindaco una volontà che non gli appartiene e non gli compete: il cosiddetto centro commerciale di via Canneto si farà o non si farà se la normativa comunale, regionale e nazionale lo consentirà oppure no. Non se lo vuole il Sindaco ovvero se non lo vuole il Senatore Sarro.
Questa personalizzazione dei diritti e delle norme non ci appartiene, la lasciamo volentieri al PdL, che si proclama paladino delle libertà, dei diritti e dell’iniziativa economica, ma che qui a Piedimonte, evidentemente, segue altre logiche o impulsi vendicativi!
GRUPPO CONSILIARE PIEDIMONTE DEMOCRATICA